Con riferimento alla decisione del municipio di Lugano (di cui hanno parlato ampiamente i media) di negare il permesso a una preghiera pubblica (rosario) da tenersi in una piazza del centro, Helvetia Christiana ha diffuso il seguente comunicato (“chiarificazione”).

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È comprensibile il desiderio del municipio di non crearsi fastidi in occasione di una brillante “première”. La decisione lascia tuttavia perplessi, non foss’altro che per un motivo. Alla conferenza stampa di presentazione del Pride il Sindaco ha pronunciato non so quante volte (ho perso il conto) il termine “non discriminazione”. Bene. Il punto è che questo diniego sembra proprio… una discriminazione. (fdm)

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A tutti gli operatori dei media

Helvetia Christiana chiede la correzione seguente di dichiarazioni MAI FATTE dalla nostra Associazione Helvetia Christiana erroneamente riportate nei differenti articoli:

– Helvetia Christiana non ha voluto fare il rosario pubblico lo stesso giorno del GayPride. Abbiamo dichiarato in maniera chiara che qualsiasi giorno in accordo col comune sarebbe andata bene se garantito un minimo di preavviso.

– Helvetia Christiana non ha mai voluto pregare contro le persone omosessuali e neanche in alcun modo pregare contro le persone interessate dal GayPride. Anche se critichiamo una certa maniera di esporsi che reputiamo poco decorosa durante la suddetta manifestazione.

– Helvetia Christiana aveva intenzione di pregare per i valori cristiani e la restaurazione dei suddetti valori della nostra civiltà cristiana e non contro le persone.

Inoltre informiamo che continueremo a valutare il ricorso nonché l’intervento tramite il consigliere nazionale Marco Chiesa e il consigliere comunale Alain Bühler che la nostra associazione ringrazia per il sostegno accordatoci per la difesa dei nostri diritti costituzionali.

Marco Giglio
Helvetia Christiana