Nuovi inquietanti dettagli sulla sparatoria nella Santa Fe High School sono emersi nelle scorse ore. Il ragazzo responsabile della strage, Dimitrios Pagourtzis, ha ucciso 10 persone (8 studenti e 2 insegnanti) tra cui spicca il nome Shana Fisher.

Shana aveva 16 anni e, a detta della madre, nei mesi precedenti alla tragedia aveva rifiutato ripetutamente le avances del killer. Dimitrios si sarebbe reso talmente insistente che la ragazza, esasperata, avrebbe proclamato davanti a tutta la classe che non sarebbe uscita con lui. Alcune fonti riferiscono che all’origine del gesto della ragazza c’era la volontà di mostrare alla sorella minore vittima di blussimo che è necessario dire di no e reagire alle molestie.

A quanto pare, Shana è stata la prima ad essere colpita. “Uno di quei proiettili era per mia figlia” ha dichiarato la madre.

Una ragazza di nome Isabelle Laymance, è riuscita a sfuggire alla morte nascondendosi in un armadio. La madre di Isabelle ha raccontato in un post su Facebook che la figlia le ha referito di aver sentito l’assalitaroe uralare “woo hoo!” mentre compieva il massacro nell’aula accanto.

Attualmente il ragazzo è detenuto senza cauzione, accusato di omicidio plurimo e aggressione aggravata ad un pubblico ufficiale. I suoi due legali Robert Barfield e Nicholas Poehl hanno incontrato il ragazzo in due sessioni da 30 minuti e hanno referito che il loro cliente “non se la passa bene” ed è estremamente confuso. Quello che è certo è che il ragazzo non dovrà affontare il pericolo della pena di morte. In Texas, i criminali minorenni possono essere condannati al massimo all’ergastolo.

Decisamete controversa e fuoriluogo appare la presa di posizione del vice governatore del Texas Dan Patrick. Secondo lui, il dibattito sul controllo delle armi è marginale in quanto i veri responsabili delle tragedie che regolarmente colpiscono le scuole americane sono questioni come l’aborto, i video giochi pericolosi e la mancanza di insegnanti armati. In merito a quest’ultimo punto ha sottolineato: “Dobbiamo armare i nostri docenti. Se una persona ha un’arma il modo migliore per fermarla è un’altra persona con un’arma. Ma ancora meglio sarebbero quattro persone con un’arma”. Punto di vista sicuramente controverso data la crescente sensiblità di molti cittadini degli Stati Uniti sulla questione delle “armi facili”.