Non posso che concordare con le pertinenti proteste dell’onorevole democentrista. Lo stato dell’autostrada da Airolo a Chiasso è allucinante. Non c’è quasi un chilometro di strada “normale”. Siamo tutti delle vittime. (fdm)

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Immagine di repertorio

Oramai le recenti cronache non lasciano dubbi sul caos autostradale in Ticino. Incidenti a raffica, alcune volte anche mortali, causati spesso da errori umani come le entrate in contromano in autostrada o l’alta velocità, ma forse complice in alcune situazioni anche la segnaletica poco compresa dagli utenti sia a causa di cantieri, che alla velocità alternata o ad altri fattori determinanti.

Insomma oggi come oggi non si può dire che la mobilità autostradale e urbana siano scorrevoli e prive di disagi.

Sappiamo che la manutenzione delle strade nazionali sono a cura e sotto la responsabilità  dell’USTRA e sottostanno alla Confederazione, ma essendo pur sempre in territorio ticinese ci riguardano da vicino.

Oggi come oggi, scendendo dalla galleria del San Gottardo, da Airolo in direzione Chiasso, ci troviamo con un cantiere che parte dall’uscita del portale Sud e termina a Biasca. Ci si ritrova stretti tra barriere sparti traffico a destra e sinistra, dove i limiti di velocità variano tra gli 80 km/h ai 100, 120 per tornare agli 80 km/h.
Passata Bellinzona, le restrizioni di careggiata con limiti “ballerini” sono su tutto il percorso del Ceneri, laddove qualche giorno fa si è consumato un incidente mortale. A meno di 24 ore dal dramma, se ne è sfiorato un altro.

Le colonne che sistematicamente si formano  giornalmente da Lugano Nord alla galleria di San Nicolao (zona Bissone-Maroggia), per poi entrare nel perenne e martoriato cantiere di Mendrisio, dove probabilmente sono trascorsi quindici anni dall’inizio dei lavori pianificati, sono un incubo per tutti coloro che rientrano alla sera e percorrono il tratto verso sud.

In questo bollettino di “guerra” non vorrei dimenticare la chiusura alternata della galleria del San Salvatore nelle due direzioni, specie durante la notte.

Sorge quindi spontanea qualche domanda: il principio delle autostrade rimane pur sempre un collegamento stradale veloce per snellire il traffico? Oppure una trappola di ingorghi, che mette a dura prova la pazienza degli automobilisti? I lavori di ripristino e manutenzione come vengono programmati? Tutti allo stesso momento e nello stesso periodo dell’anno, oppure potrebbero essere coordinati meglio, affinché non ci si trovi confrontati con un cantiere da Airolo a Chiasso o viceversa?

Pur capendo la necessità d’intervento sulle infrastrutture stradali, in questi mesi se non anni, si ha l’impressione che si esageri abbondantemente. Ogni sera alla radio, con scadenza di cinque minuti, vi è un aggiornamento sullo stato del traffico stradale e sugli incidenti.
Non avendo molti tratti a tre corsie, ecco che le colonne e i rischi d’incidenti aumentano in modo esponenziale.

In aggiunta a queste difficoltà , vi è ancora il Passo del Gottardo chiuso fino a fine maggio. Sebbene la neve sia caduta abbondantemente nei mesi passati, lo trovo vergognoso. Ritenuto che altri passi importanti anche fuori dalla Svizzera, sono già operativi come ad esempio lo Stelvio con un altezza di 2’700 s/m ben sopra il Gottardo.

Tutto questo porta ad un aumento e congestionamento del traffico autostradale, dove le difficoltà maggiori si riscontrano durante i “ponti festivi” e le prime vacanze estive di mezza Europa continentale che, transitando nel nostro Paese, scende a Sud. Abbiamo avuto punte di 28 km di coda in un sol giorno nell’ultimo fine settinama.

Cosa dobbiamo fare? Assistere magari un giorno a qualche scena da film del tipo “Un giorno di ordinaria follia” (con Michael Douglas)?

Urgono correttivi laddove è possibile e rendere la mobilità veloce (autostrade) più fluida. Non essendo esperto non mi esprimo, ma dilazionare intelligentemente nel tempo i lavori e renderli molto più brevi, potrebbe aiutare. Sulle entrate in contromano si potrebbe riportare la discussione dei famosi dissuasori americani, cioè delle griglie con pungiglioni per evitare le entrate in contromano sulle rampe di accesso alle autostrade, eviterebbero disastri mortali. Qualche milione di franchi ben spesi, non sono di certo paragonabili  a nemmeno una vita persa.

Tiziano Galeazzi

Deputato UDC in Gran Consiglio