Avete mai visitato una mostra effimera? Una mostra che duri… un solo giorno? A me è capitato giovedì scorso. Invitato da Carlotta Zarattini, presidente del Circolo culturale Turba, mi sono recato  negli ex uffici della Banca Zarattini (che si è trasferita) in via Pretorio 1 per ammirare le istallazioni di Massimiliano Moro, un artista 32enne che “lavora con la luce”.

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Massimiliano Moro dopo aver terminato gli studi a Lugano, si reca a Barcellona dove studia scultura e poi art & design all’Escola Massana. Prima di fare ritorno in Svizzera ottiene il diploma IED Master in illuminazione architettonica all’Istituto Europeo di Design. A partire dal 2015 lavora in maniera indipendente, realizzando anche attività di docenza. Nella sua pratica artistica cerca la creazione di nuovi equilibri tra luce e architettura, passando attraverso il design e la scultura: un metodo ibrido che gli permette di muoversi trasversalmente nelle varie discipline.

“La mia pratica artistica, utilizzando la luce artificiale, la luce delle stelle, l’ombra come materia, i riflessi, il movimento, tutto sempre in relazione con la persona e la sua percezione, può essere vista come un tentativo di creare una cosmogonia personale, con temi ancestrali.”

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Gli uffici si dispongono su vari piani, con scale a vista e un ascensore centrale in bella mostra. Gli uffici sono dismessi ma non completamente vuoti. Il “master in illuminazione” espone il suo concetto: “Utilizzare solo gli oggetti presenti sul posto. Nulla deve provenire dall’esterno. Illuminare gli oggetti, trasformandoli e conferendo loro una nuova vita”. Gli effetti luminosi si ottengono con tecnologie e apparecchi importati dal Canada, dalla Cina, eccetera.

Facciamo un bel giro e scattiamo alcune foto per i nostri lettori.