Tre palestinesi sono stati uccisi ieri nella parte sud della Striscia di Gaza in seguito all’attacco di un carro armato israeliano.

Un portavoce dei militari ha referito: “Questo attacco – ha detto un portavoce dei militari – è stato condotto in reazione ai continui tentativi palestinesi di sabotare le infrastrutture di sicurezza lungo il confine da parte dell’organizzazione terroristica Hamas”.

L’esercito esraleiano ha infatti precisato che l’attacco è stato pianificato dopo che un ordigno palestinese destinato a fare vittime tra i soldati, è stato piazzato nelle immediate vicinanze del confine.  Stando a quanto referito dai militari, negli scorsi giorni quattro palestinesi hanno attraversaro il confine e hanno piazzato l’ordigno e uno striscione con slogan politici.

La violenta esplosione non ha provocato vittime in quanto il disinnesco della bomba era stato affidato ad un robot comandato a distanza ma ha provocato l’immediata reazione delle forze israelite.

Secondo fonti mediche di Gaza i tre palestinesi uccisi facevano parte delle Brigate al-Quds, “braccio armato della Jihad islamica”. La reazione dell’organizzazione non si è fatta attendere: “Non rinunciaremo al nostro dovere nei confronti di coloro che hanno versato il loro sangue e sapremo come reagire a questa grave escalation” ha dichiarato il gruppo.

Dal canto suo, Benjamin Netahyauhu ha detto: “Non tollereremo ulteriori attacchi da parte della Striscia di Gaza. L’aviazione ha attaccato bersagli terroristici nel profondo di Gaza ieri sera e oggi, inoltre dopo che le nostre forze hanno neutralizzato un ordigno esplosivo sul recinto,  hanno di nuovo agito contro gli obiettivi di Hamas”.