E’ cominciata a fine maggio, per la precisione con la prima del 24 maggio scorso presso la sala Lux art house di Massagno, la avventura commerciale del film “Oltre la nebbia – Il mistero di Rainer Merz”, coproduzione svizzero-italiana. Di questa pellicola abbiamo già trattato in occasione della proiezione riservata alla stampa. Ora il film passa il testimone al suo messaggio. Ed è proprio di questo che ci occupiamo. Cominciamo dalla accoglienza presso il pubblico. Alla prima di Massagno c’era il tutto esaurito. Perché? Come ha sottolineato il critico cinematografico Nicola Falcinella, presente in sala, “Oltre la nebbia è un thriller insolito nel panorama ticinese”. Definizione appropriata. Il nostro cantone diventa lo sfondo paesaggistico e culturale di una trama ricca di metafore, che proprio grazie al fascino del territorio bleniese e la imponenza della Fabbrica del Cioccolato Cima Norma sviluppa un suo respiro universale, ricorrendo al sapiente ed eterno alternarsi dei contrasti che costuiscono la natura umana. Bene e male. Società ed individuo. Locale e universale. Territorio e cultura. Natura ed artificio. Mortalità ed immortalità. Uomo e donna. Passato e presente. Religione e laicità. Verità e menzogna. Superbia e modestia. Coscienza e delirio. Realtà ed apparenza. Territorio e società: e su questo dualismo conclusivo il cerchio si chiude e riprende a girare. In ultima analisi, è proprio la contrapposizione di questi elementi che dà vita, corpo e significato alla narrazione di “Oltre la nebbia”. Gli opposti si attraggono, si giustificano, si compenetrano, si oppongono e si respingono. Danzano insieme con pari misura ed efficacia. Il pubblico lo avverte e segue con attenzione. Come mai? Perché questa impostazione vanta precedenti cui gli spettatori di casa nostra sono sensibilissimi. Quasi tutti i racconti di Piero Chiara, scrittore luinese di nascita ma svizzero per adozione culturale, erano infatti ambientati nel microcosmo territoriale del Lago Maggiore, ad un passo da noi. Con colori, suoni, linguaggio e persone che se proprio non familiari, certamente non ci sono estranei. Come la narrazione di Chiara, anche il vissuto dei personaggi di “Oltre la nebbia” procede per cerchi concentrici. Piu’ la narrazione pianta le sue radici nel territorio, e seduce lo spettatore con la familiarità dei quotidiani luoghi di vita, e piu’ si prova inquietudine per una trama che pare sollevarsi al cielo come una coltre di nebbia, e ci lascia confusi con la scoperta di una nuova visione del nostro stesso mondo. Nella provincia tutto torna alla sua proporzione, persone e valori, come riassume in una frase il protagonista principale, l’investigatore privato Giovanni Andreasi: “ puoi fare quello che vuoi, indagare quello che vuoi: ma non giudicare mai”.

Il film prosegue con proiezioni al Cinema Blenio di Acquarossa; al Cinema Forum di Bellinzona; al Cinema Ciack di Mendrisio; al cinema Otello di Ascona.

Dopo l’estate “Oltre la nebbia” debutterà anche nelle sale cinematografiche del nord Italia, e finalmente portare anche ad un pubblico internazionale le emozioni del nostro territorio.