L’ex produttore cinematografico accusato molestie sessuali da decine di donne, Harvey Weinstein è stato ufficialmente incriminato per molestie sessuali e stupro dopo che una settimana prima si era consegnato alla polizia di New York.

La decisione è stata presa dal gran giurì, un sistema a cui si ricorre spesso negli Stati Uniti che prevede l’estrazione a sorte di alcuni cittadini che devono esaminare le prove e valutare il caso. Weinstein non era apparso davanti alla giuria dietro consiglio dei suoi avvocati che avevano richiesto più tempo per preparalo all’occasione. Dal canto suo, Benjamin Brafman, il legale del produttore, ha dichiarato che le accuse che si sono mosse al suo cliente sono “infondate” e che quest’ultimo le respinge una ad una. Weinstein intende “difendersi vigorosamente contro queste affermazioni”. “Presto passeremo a respingere formalmente l’accusa e se questo caso dovesse davvero arrivare ad un processo ci aspettiamo che il signor Weinstein venga assoluto”.

Anche se le donne che hanno denunciato le molestie sono molto numerose, le accuse si basano soprattutto sue due episodi particolari. Una delle due donne lo accusa di averla costretta a praticargli del sesso orale mentre l’altra denuncia una violenza sessuale che sarebbe accaduta il 18 marzo del 2013. Il procuratore distrettuale Cyrus Vance ha dichiarato: “Questa incriminazione porta l’imputato un passo più vicino al giudizio di colpevolezza per i crimini violenti di cui è accusato”.

Intanto Weinstein ha pagato un milione di dollari di cauzione e attualmente si trova in libertà, ma ad alcune condizioni. Oltre ad aver consegnato il proprio passaporto l’ex produttore deve indossare un sistema di monitoraggio GPS che lo localizzi e non può spostarsi in altri stati se non viaggiare tra New York e Connecticut.

Oltre agli Stati Uniti, Weinstein è investigato per crimini sessuali anche a Los Angeles e a Londra.