Casalecchio di Reno, Unipol Arena. 2 giugno 2018. La pop star americana è arrivata in Italia. Arriva sul palco a bordo di una stella spaziale, sulle note di Witness, la canzone che ha dato il nome al suo terzo tour mondiale, accendendo i cuori e le voci delle 20mila persone giunte da tutta Italia per vederla.
Sul palco, una coreografia da record, con una decina di ballerine professioniste che fanno capovolte e filck flack e danzatori contorsionisti, uno dei quali, con aliena flessuosità, danza sul gambo di una rosa gigante.

E lei, la pop star di Santa Barbara, 33 anni, capelli biondi corti e frangia violetta, balla divinamente, piroetta cantando, per poi correre lungo il palco e offrirsi agli sguardi avidi di fans in lacrime. Tra il pubblico, c’è di tutto: persino bambini e anziani, ma soprattutto una folla infinita di giovani.

Saluta Bologna a gran voce, con l’accento californiano, ringrazia l’Italia “bellissima, piena di cultura e buon cibo”, inneggia alla pasta “l’ho mangiata a colazione e a pranzo e la mangerò dopo lo show”, sventola il tricolore e per un momento indossa persino una ricciuta parrucca biancorossoverde. Fa spaccate, ruote, sino a salire sul saturno ruotante che la porta in alto, sopra l’oceano di persone innamorate.

I fans le intonano un coro “sei bellissima(aaa)” e lei risponde “pensate io sia bella? Grazie, vi amo. Ma vi aspettate forse che vi sposi?”

Ed è allora che la vedo bene, a meno di cinque metri di distanza. È bellissima. Sono nel parterre, molto spesso la vista mi si oscura a causa dei cellulari alzati (cosa fate i video – mi viene da chiedere, imprecando – per occultare la visione a chi ha pagato il biglietto come voi? Suvvia, quei telefoni, per favore, vietateli!) ho fatto quattro ore di fila sotto il sole (non avevo il biglietto numerato, ma in fondo abbiamo parlato con gente venuta da tutt’Italia, ed il tempo è volato), e adesso che le sono così vicina tutta la stanchezza svanisce. Katy Perry è straordinaria. Bellissima, solare, affabile, così capace di farsi amare e di far ridere, così comica, nella sua straordinaria beltà.
Siamo in 20mila ad acclamarla, a un concerto sensazionale, che regala l’America all’Italia, il sogno americano alla vecchia Europa. E forse è per questo che in un momento la pop star danza Rondò alla turca di Mozart, per riallacciare i legami con un’Europa che da troppo tempo sogna il Nuovo Mondo. E che ora lo vede, incarnato nel corpo atletico e nella voce sensazionale di un’artista straordinaria.

CF