Staufen

 

Una nuova triste storia di abusi quella di un bambino domiciliato a Staufen, vicino a Friburgo, in Brisgovia (germania).  Sul banco degli imputati un uomo di 37 anni di nazionalità svizzera che sarebbe stato accusato di violenza carnale grave nei confronti del bambino.

La violenza si sarebbe ripetuta per ben tre volte ma stando a quanto referiscono i media tedeschi, non era la prima volta che il minorenne subiva abusi sessuali. Per ben due anni la madre 48enne assieme al compagno 39enne avrebbero “venduto” il piccolo a numerosi uomini tramite internet. Per ora gli indiziati sono 8 e verranno processati separatamente.

Stando a quanto referisce il Süddeutsche Zeitung la pubblica accusa avrebbe referito che l’uomo è stato visto con il ragazzino mentre i due mangiavano in un fast food. L’abuso sarebbe avvenuto nell’auto dell’imputato e all’aperto e sembrerebbe che l’uomo abbia offerto al bambino dei “doni” come un computer usato e una banconota da 50 euro. Ed è stato proprio il laptop a incastrare lo svizzero che non ha cancellato i suoi dati, permettendo così alla polizia di risalire a lui.

L’uomo ha confessato i suoi crimini ammettendo di essersi recato in Germania tre volte  nel periodo compreso tra il tardo autunno del 2016 e Gennaio del 2017 per abusare del bambino. L’uomo è entrato in contatto con i genitori del ragazzino sul Darknet, e a inizio dicembre 2016 ci fu il primo  incontro al quale il bambino è stato accompagnato dal patrigno, vicino a una foresta della zona.

I genitori, che hanno organizzato gli incontri, avrebbero inoltre filmato l’accaduto e poi distribuito il materiale. Uno degli uomini che ha abusato ripetutamente del ragazzino è proprio il compagno della madre, la quale pare abbia collaborato più volte lei stessa, immobilizzando la vittima.

Il procuratore Nikola Novak parla di “crimini estremamente brutali e disumani” e di “atti subdoli e perfedi” quelli di cui è caduto vittima il bambino di Staufen. La sentenza finale dovrebbe arrivare entro la fine di giugno.