“Certo, in molti liberali radicali le perplessità sul modello di differenziazione pedagogica (al posto della differenziazione curricolare) della Scuola che verrà erano e restano molte, moltissime, in particolare per quanto riguarda la sua applicabilità, ma lo spirito illuminista e liberale è forte e impedisce di respingere – altrettanto dogmaticamente – una sperimentazione di un modello ritenuto dogmatico (modello al quale, ripeto, il PLR ha contrapposto un’alternativa). Sperimentiamo dunque, perché nessuno, né noi né gli altri, può avere il monopolio della scuola o della ragione.” (da plrt.ch)

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Un pensiero dell’on. Nicola Pini, vice presidente PLRT, su un tema di grande attualità: il Referendum contro la sperimentazione del progetto del DECS “La scuola che verrà”. Il voto è fissato per il 23 settembre.

Mancano tre mesi e la battaglia non è ancora molto intensa. Bisogna vedere quali forme assumerà durante l’estate. A mio avviso questo testo esprime il sostegno del PLR al progetto di Bertoli. La “sperimentazione” è un alibi (e il capo del DECS si è mosso con grande astuzia). Tale è la mia opinione (che non ha gran peso). Ma è anche l’opinione di Sergio Morisoli, presidente di Area Liberale, di Alberto Siccardi e dei professori Zambelloni e Rigozzi.

Il voto in Gran Consiglio, l’abbiamo visto tutti. La manovra parlamentare è riuscita alla perfezione. Ma il responso del popolo potrebbe essere molto diverso.