Irina Sokolova Guida, artista pittrice, si è trasferita dalla sua città natale a Milano. Risiede oggi in Ticino, non lontano da Lugano. Irina ci parla dei suoi studi, della sua arte, della sua amata città.

Un’intervista di Francesco De Maria.

Irina Sokolova Guida, quali sono le sue origini?

Vengo dalla città di San Pietroburgo, dove sono nata (ma allora si chiamava Leningrado) e là ho vissuto sino all’età di 24 anni.

Ci parli della sua città.

La ammiro tanto e secondo me è la più bella citta della Russia, e non perché sono nata li. È una città giovane, ha soltanto tre secoli. Fu fondata nel 1703 dallo zar Pietro il Grande. Ha 5 milioni di abitanti e, soprattutto nel centro storico, è molto bella e monumentale.

Qual è stata la sua formazione?

Ho studiato per 6 anni nella più prestigiosa, famosa e storica università d’Arte della Russia, l’Accademia d’Arte e Design di Baron Shtieglitz a San-Pietroburgo (Accademia Muhina secondo il nome sovietico). Ho completato la mia tesi di laurea al Politecnico di Milano, e prima ancora ho fatto un lungo percorso di studi artistici in altre scuole d’arte e anche in altra Università, sempre in una facoltà di Belle Arti, dove ho studiato ancora per 3 anni. Insomma, dall’età di 7 anni studio arte non-stop e potrei dire tranquillamente che dipingo da sempre.

Quando ha lasciato la sua città?

Nel 2004 ho completato il mio studio a Milano dove nel 2005 all’età di 25 anni mi sono trasferita vivendo sempre tra la Russia e l’Italia e lavorando sempre come designer d’interni, designer di mobili e designer grafico in vari paesi del mondo. In più dipingevo per mio piacere e creavo illustrazioni nel tempo libero. Nel 2013 mi sono trasferita con mio marito in Svizzera, nel Ticino dove mi dedico ai miei figli, alla mia famiglia e alla mia pittura.

Dunque ha conosciuto l’Italia…

Sì, un bellissimo paese, per l’arte, l’architettura, i paesaggi.

Lei ha ricevuto una formazione specifica quale pittrice, lunga e approfondita. Ma nella pittura ci sono anche gli autodidatti.

Indubbiamente. Sono artisti spontanei, che creano, espongono. Alcuni hanno un reale talento. Il mondo dell’arte è molto affollato ed è difficile emergere. Ma gli artisti bravi si vedono subito. Un’artista impara nel corso di tutta la vita. Le basi sono molto importanti. Io stessa, da insegnante, fornisco le basi indispensabili ai miei allievi. Insegno disegno e acquarello, organizzando sedute en plein air nella bella stagione.


È figlia d’arte?

Mah, a dire il vero i miei genitori sono ingegneri. Mio padre proviene dalla Russia centrale, mia madre è di San Pietroburgo. Loro, vedendo il mio talento già all’età di sette anni, mi hanno fatto studiare Arte e io, a forza di applicazione, ho affinato la mia tecnica e sono diventata brava.

Mi parli delle sue mostre, incominciando dall’inizio.

La mia prima personale l’ho fatta a Milano nel 2010. Poi mi sono dedicata al design e, quando potevo, dipingevo per me stessa. La vita di una mamma di bimbi piccoli spesso occupa il 100% e ogni tanto anche il 200% del tempo, ma quando c’è la passione…

E dopo un lungo intervallo…

Nel 2017 ho deciso di iniziare a esporre al pubblico le mie opere. Mi sono “lanciata” e nel giro di un anno ho allestito 10 mostre, anche in sedi belle e prestigiosi in Svizzera, Italia e Francia. Museo dell’Arte e della Scienza a Milano, LAC di Lugano, Palazzina di Caccia di Stupinigi, banca Raiffeisen a Mendrisio, Zona Tortona del Fuorisalone  Milano Design Week: ecco alcuni luoghi dove ho esposto quest’anno.

Visitando il suo atelier ho notato che tre sono i temi principali della sua pittura: paesaggi, spesso lacustri, con barche e monti (acquarello); ritratti (acrilico); arte astratta (acrilico). Se dovesse inaugurare un nuovo tema?

Ho dipinto spesso i volti delle donne cercando di esprimere le loro emozioni. Mi piacerebbe dipingere anche i volti degli uomini. Inoltre, essendo un designer, vorrei fare una serie di quadri dedicati al design, ma i dettagli li scoprirete nella mia prossima mostra personale che verrà inaugurata tra poco nel centro di Lugano.

Lei ha una sua personale “filosofia dei colori”? Quali sono i suoi colori “del cuore”?

Dipingo spesso il lago di Lugano e il Mediterraneo, perciò i colori che più uso in assoluto sono il blu e l’azzurro. Per i quadri astratti mi ispiro sempre al lago ed al mare; per i ritratti uso come sfondo il colore che mi aiuta a esprimere l’emozione della persona disegnata.

 Durante lo scorso weekend lei ha partecipato a FestivArt. Come valuta questa esperienza?

Il primo Festival internazionale d’Arte di Lugano mi ha fatto conoscere tante persone interessanti da tutto il mondo, abbiamo passato due bellissimi giorni insieme, in compagnia di tanti artisti e scultori talentuosi. Spero che questa iniziativa crescerà di anno in anno, portando arte e bellezza nella già bellissima città di Lugano, e in generale nel Ticino.

I visitatori che sono venuti ad ammirare i suoi quadri che domande le hanno fatto?

Tutti i visitatori – tra i quali c’era anche il sindaco di Lugano Marco Borradori – hanno fatto i complimenti al mio stand espositivo. È stata un’esperienza molto positiva per me.

Che cosa significa per un’artista vendere un quadro?

Significa poter investire tempo nel dipingere quadri nuovi ogni volta più belli. Al di là del guadagno… è una grande soddisfazione morale. Bisogna investire negli artisti perché fanno il nostro mondo un pelino più bello!

Quali sono i suoi progetti nell’immediato?

Da giugno a settembre  terrò un’importante mostra personale a Lugano, a fine giugno parteciperò a una mostra in Liguria e ad agosto a un’altra mostra in Francia, in Costa Azzurra a Cannes. Da settembre riprenderò la creazione di nuovi quadri. Progetto mostre in Svizzera, Italia, Francia e nei paesi limitrofi. Vorrei anche, pian piano,  riprendere la mia attivita di designer, ma non so ancora esattamente quando..

Concludiamo la nostra intervista con due domande sulla sua città. Che cosa sono le “notti bianche” di San Pietroburgo?

Nei dintorni del solstizio d’estate, durante un mese e mezzo circa, a San Pietroburgo… non cade la notte.

Il sole non tramonta?

Sì, ma il buio non c’è. Nel cielo regna una luce incerta, come in prossimità dell’alba. La gente va in giro di notte, alcuni locali restano aperti 24 ore su 24. Nell’aria c’è come una magia.

 Che cos’è per lei l’Hermitage?

L’Hermitage e’ un museo straordinario dove sono esposti tutti gli artisti più famosi di tutti i secoli. Dicono che se un visitatore dell’Hermitage sta ad osservare ogni singolo quadro o scultura per 5 minuti – per visitare tutto il museo impiegherà circa 4 anni. È un museo enorme, è un Louvre russo. Per me è stato anche un museo speciale perché la nostra insegnante di storia dell’arte dell’università ci portava all’Hermitage e lì teneva la sua lezione, raccontandoci tutto di un artista davanti agli originali dei suoi quadri. Era una tecnica molto efficace e gli alunni assorbivano lo spirito e l’arte dei grandi Maestri come delle spugne.


Esclusiva di Ticinolive