La stabilità del governo non sarebbe in discussione, così almeno quanto affermato dal leader della Csu, Markus Soeder, dopo la notizia che ha fatto tremare la ferrea teutonicità germanica. Horst Seehofer ha minacciato (e non è la prima volta) di dimettersi dal suo ruolo di ministro dell’Interno e anche di segretario del partito, in quanto contro alla politica sui migranti di angela Merkel.

Il capo del Bundestag, Alexander Dobrindt, aveva però respinto le dimissioni.

Il motivo del tafferuglio politico sarebbero le proposte di respingimento senza condizioni di quei migranti che risultino già registrati in altri Paesi europei, mentre la Merkel sembra ormai cedere al fascino di Conte, che cerca di evitare che sia la sola Italia a implodere per la sola colpa di avere coste, ma di non esser l’unica ad aver le sponde.

La Csu insiste sulla pura e rigida applicazione del trattato di Dublino, e Seehofer è il principale rappresentante della parte più estremista, ed inflessibile. Un eurocrate antieuropeo, in pratica. Ah, la collaborazione europea!

CF