Gli eroi silenziosi dei musei italiani nel libro di Giovanna Ginex 

Il libro che verrà presentato a Milano l’11 Luglio, dal titolo “Sono Fernanda Wittgens” narra una vita normale e fantastica nello stesso tempo, una vita dedicata totalmente a Brera ed alle sue bellezze museali.

L’autrice,Giovanna Ginex che lo pubblica come ultimo titolo della collana Biblioteca d’Arte di Skira editore, è riuscita con grande capacità a trasmettere un senso per l’arte che difficilmente si riesce cosi bene ad estrapolare, ad offrire a chi legge, non solo la storia umana di questa donna, nata nel 1903 a Milano e cresciuta grazie ad una visione di rispetto per lo Stato in una visione di rispetto per se stessi unica ma anche a narrare con senso civico anche la sua storia come eroina silenziosa di un museo italiano, quello di Brera, attraverso la sua carriera di donna ed umana.

Sullo sfondo quell’Ettore Modigliani, uomo ma ebreo, che in Italia (e per Brera) e forse per  il mondo dell’arte in generale, è molto più di un nome e non solo per la vicenda del famoso Caravaggio (quando, esule per motivi politici in Abruzzo durante il periodo fascista,  ne segui passo passo l’acquisizione).  Una donna, quindi questa italiana dal nome di Fernanda Wittgens, assunta a Brera come operaia avventizia, dicono le cronache, e diventata però ispettrice e assistente capace e devota dello stesso Modigliani ma, soprattutto, preparatissima.

E così, l’autrice Giovanna Ginex, storica dell’arte anch’essa, con “Sono Fernanda Wittgens” Una vita per Brera a sessant’anni  esatti dalla sua morte, presenta con documenti ed altre testimonianze biografiche, la figura di una Fernanda Wittgens inedita, grande storica dell’arte, non solo direttrice della Pinacoteca di Brera ma figura storica di spicco quando, ricoprendo il ruolo di soprintendente antifascista, scontò con il carcere la sua opposizione al regime.

E fu solo grazie a questa donna italiana se, nel 1950, dopo lo scempio della seconda guerra mondiale, una donna, la Wittgens appunto come recita il comunicato stampa: “restituì al Paese la pinacoteca, intrecciando stretti rapporti con la società civile e intellettuale e caratterizzando la sua azione con un’apertura internazionale”.

Una passeggiata nella storia italiana più recente con gli occhi di una vera e propria eroina, silenziosa, di quegli anni, la storia internazionale sullo sfondo, come una fotografia delle problematiche  legate all’arte ed alla cultura di quegli anni e al delicatissimo ed attualissimo tema della conservazione (e catalogazione dei beni culturali).

Temi importanti, in continuo dialogo e confronto con istituzioni ed enti pubblici e privati in uno stato, come quello della vicina Italia, ricchissimo e vastissimo e, proprio per questo sempre più a rischio e che necessita per questo di non dimenticare anzi, tenere sempre ben presente, la sua storia.

Cristina T. Chiochia