Dopo che l’equipaggio di una nave della marina italiana è stato costretto a mandare un segnale di disperato SOS perché i migranti a bordo avevano minacciato violentemente e tenuto in ostaggio alcuni uomini di servizio, quando, accortisi che la nave li stava riportando in Libia, hanno pensato bene di costringerli, letteralmente, a invertire la rotta; Salvini accentua i toni.

“I dirottatori di essere umani scendano in manette” ha dichiarato alla commissione europea, alla quale sta portando, una dopo l’altra, le sue proposte, concrete, per fermare l’immigrazione e l’accoglienza indiscriminata che ha invece caratterizzato l’Italia di Renzi prima e Gentiloni poi.

l’Italia di Conte ora (più un’Italia di Salvini che di altri) ha cambiato rotta. O meglio, la rotta cerca di farla cambiare ai migranti. Anche se la nave Diciotti, della Marina Italiana, sbarcherà in queste ore sulle coste italiche, con a bordo 67 migranti libici e pachistani.

Quelli che può, Salvini li ferma. Quelli che non può, forse li spalmerà in Europa. Seehofer, Kurz e Macron permettendo.

Fatto sta, da quando c’è Salvini l’Italia sembra essersi ricordata di esistere. Nel bene e nel male. Si pensi a Tajani, presidente del Parlamenento europeo, che da quando Salvini è ministro, fa valere la propria italianità, ricordando che “l’Italia non può accoglierli tutti”.