Confessiamolo. In questi giorni d’estate, quando le temperature verso sera scendono, cosa c’è di meglio di un buon aperitivo (anche più d’uno) seduti tranquilli, in città, come nei luoghi di vacanza?. Ghiaccio con un po’ di alcol, freddo ma stimolante, condito con qualche stuzzichino, che veramente ci prefiguri una serata in crescendo? Peccato sia impossibile, o certamente molto difficile. Siamo nell’era dello spritz, chi non se n’è reso conto?
La diffusione dell’abominevole mix di Aperol, Prosecco e imperiziadei baristi ha distrutto ogni nostra speranza di serate piacevoli, piene di sapori e sorprese inattese, perfino trasgressive. Anche al bar, tutto è noia e routine, monotonia e moderazione, barbe lunghe come a un dibattito tra la Gruber, un grillino e una piddina scosciata amica di R. Faccia da centro sinistra, dappertutto trionfa lo spritz in versione Minculpop, il tripudio dell’arancione, il rosso è scomparso (Selex), il resto meglio non citarlo.