Il PPD attacca a fondo, convinto di aver trovato un punto debole nello schieramento avversario. È quella che noi chiamiamo la “linea Dadò”: dopo aver duramente subìto, spingere a fondo, controbattere, controbilanciare! Si annunciano scintille.

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Città dei Mestieri e stabile eVita, si vuole rimettere il coperchio sulla collusione di interessi e alla violazione della Legge? On. Bertoli: serve un’assunzione di responsabilità, non la distribuzione delle colpe!

Il Partito Popolare Democratico deplora le dichiarazioni vergognose rese in questi giorni ai media dal Consigliere di Stato Manuele Bertoli in relazione alla decisione di eVita immobiliare SA di ritirare la propria offerta di vendita dello stabile di Giubiasco.

Manuele Bertoli ha dichiarato, tra altro, che questa decisione metterebbe “in imbarazzo il Gran Consiglio che in un anno di tempo non è riuscito a decidere per si o per no”.

Ora, a parte il fatto che il tema è approdato sui banchi della Commissione della Gestione nel novembre 2017, vale la pena rilevare che il Gran Consiglio si è visto costretto a costituire un apposito gruppo di lavoro per approfondire i grossi dubbi emersi sulla regolarità dell’operazione proposta dal Consiglio di Stato, con il coinvolgimento in prima linea anche del Dipartimento condotto dall’on. Bertoli. Questi dubbi sono peraltro stati confermati da una perizia giuridica dettagliata e indipendente, la quale evidenzia una possibile grave elusione della Legge sulle commesse pubbliche e chiede ulteriori approfondimenti.

Il Consigliere di Stato Bertoli, al posto di criticare il lavoro di approfondimento del Gran Consiglio che sta svolgendo il proprio dovere, faccia piuttosto il possibile affinché in futuro al Parlamento siano risparmiati Messaggi dalla dubbia legalità ed esiga maggiori controlli affinché tra Amministrazione, politica e interessi privati non avvengano collusioni di interessi inaccettabili come i fatti in questione starebbero a dimostrare.

Il ritiro improvviso dell’offerta di vendita da parte di eVita e la disdetta dell’incontro previsto (da loro richiesto) in programma a fine mese, proprio nei giorni di calura estiva quando il sole inebria l’attenzione con il clima vacanziero, parlano da soli e non hanno bisogno di commenti. Tuttavia questo è fatto privato e lecito, che nulla toglie alla necessità e all’obbligo da parte della Commissione della Gestione di esercitare l’Alta Vigilanza, di approfondire e di chiarire quanto avvenuto all’interno dell’Amministrazione.

Dal tenore delle dichiarazioni lette e sentite in questi giorni, sembra necessario ricordare che il Governo ha presentato un Messaggio la cui legalità è stata messa in forte dubbio da un’accurata perizia indipendente, allestita dopo aver verificato i documenti, eseguita da uno tra gli studi legali più autorevoli della Svizzera. La stessa perizia ha di fatto smentito le affermazioni dei due Consiglieri di Stato coinvolti, fatte durante la discussione sull’interpellanza Ghisolfi in Gran Consiglio. Un fatto grave che non può passare inosservato.

L’iter procedurale appurato fino ad oggi rileva fatti e tempi che, così come si sono svolti, risultano inaccettabili, a meno che si intenda accettare come prassi futura nel nostro Cantone che dei politici usino la loro carica istituzionale per avvantaggiarsi economicamente e per favorire gli interessi economici dei loro amici. Il Partito Popolare Democratico si oppone a questo modo di agire e si aspetta dal Governo un’assunzione di responsabilità rispondendo in modo compiuto alle nostre numerose domande (qui di seguito allegate) presentate tramite la Commissione della Gestione.

Di questa spiacevole quanto grave situazione il Ticino ne avrebbe certamente fatto a meno, ma non è sicuramente il ritiro dell’offerta privata che esime le Istituzioni dalle proprie responsabilità

Questo è quanto auspicano i cittadini ticinesi e sarebbe spiacevole che qualche maldestro tentativo di insabbiare la verità ci obblighi a far intervenire le istanze superiori e a coinvolgere la Magistratura.

Domande in attesa di risposta:

1. A quando risale il primo contatto, in qualsiasi forma, tra persone coinvolte nella promozione immobiliare (di seguito, i promotori) e persone dell’Amministrazione cantonale (di seguito, i funzionari) in relazione allo stabile eVita? Quale è stato l’oggetto di tale contatto? Chi è il/i funzionario/i che si è/se ne sono occupato/i? Si chiede copia della corrispondenza, eventuali documenti, ecc.

2. Dopo il primo contatto vi sono stati incontri o corrispondenze tra promotori e funzionari? In caso di incontri è stato tenuto verbale di questi ultimi? Quale è stato l’oggetto dell’eventuale corrispondenza (di cui si chiede copia)? Chi ha partecipato a questi incontri?

3. I funzionari sono stati coinvolti nella modifica della domanda di costruzione? Se si, in che modo? Quali prestazioni sono eventualmente state svolte da funzionari? Quali uffici sono stati coinvolti? Si chiede copia della corrispondenza, anche interna all’Amministrazione.

4. Da chi è stato deciso, e sulla scorta di quali considerazioni, l’aumento di superficie rispetto al progetto iniziale? Si chiede copia della corrispondenza, eventuali documenti, ecc.

5. I funzionari sono stati coinvolti, anche indirettamente, nella procedura creditizia legata all’acquisto del fondo e/o al credito di costruzione? È stato chiesto di rilasciare qualsivoglia attestazione o dichiarazione, anche non vincolante, all’indirizzo della banca? Si chiede copia della corrispondenza e della documentazione.

6. I funzionari hanno preso eventuali contatti con artigiani in relazione agli interventi di finitura previsti nel messaggio? Se sì, quali artigiani, su indicazioni di chi? Dei promotori o su iniziativa dei funzionari? Quando e con quale esito? Si chiede copia della corrispondenza, eventuali documenti, ecc.

7. I funzionari come hanno stimato il prezzo di acquisto? Ha avuto luogo una negoziazione con i promotori? Si chiede copia della corrispondenza, eventuali documenti, ecc.

8. Esiste un esemplare firmato della convenzione allegata al Messaggio? Da chi è stata allestita? Chi è stato coinvolto nel suo allestimento? Sono state allestite precedenti bozze? Si desidera visionare anche la copia originale.

9. Con riferimento ai mandati diretti assegnati a Evolve in questi anni o altre società collegate, vi sono prestazioni legate allo stabile eVita? Se sì, quali e per quali importi?

10. Chi sono gli azionisti di eVita SA, Evolve SA e di tutte le società coinvolte o ad esse collegate?

11. Gli artigiani attivi nello stabile sono tutti stati tacitati (ci sono già attestazioni)? Sono state rilasciate garanzie? Esiste il rischio che siano iscritte ipoteche legali? Si chiede copia della corrispondenza, eventuali documenti, ecc.

12. Con riferimento ai posteggi, ci sono già stati contatti per stabilire il prezzo? Si chiede copia della corrispondenza, eventuali documenti, ecc.

13. È stato valutato l’acquisto dell’intero stabile? Se no, perché? Se sì, perché viene proposto l’acquisto dell’80%? Nel Messaggio si cita parte della valutazione immobiliare (in particolare tutti gli elementi legati alla qualità, ecc.), ma si tralascia la valutazione sull’interesse per un ente pubblico di acquistare in PPP. Perché questa importante informazione è stata omessa?

14. Il regolamento di amministrazione della PPP conferisce facoltà particolari ai promotori o prevede maggioranze particolari per decisioni in merito alla comproprietà diverse da quelle stabilite dal Codice civile? Si chiedono i documenti.

15. È già stato individuato il notaio che rogherebbe l’atto di compravendita? È già stato chiesto un preventivo? Chi prenderebbe a carico il costo? Si chiede copia della corrispondenza, eventuali documenti, ecc.

PARTITO POPOLARE DEMOCRATICO