La vicenda è notissima e la diamo per scontata, non vogliamo tediare il lettore.

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La presidente della Commissione federale contro il razzismo Martine Brunschwig-Graf parlando alla RSI ha deplorato tale promozione, unendosi a un potente coro di proteste.

“Gli agenti di polizia – ha detto la presidente – hanno responsabilità particolari, indipendentemente dal fatto che siano graduati o meno. Non a caso, agli aspiranti poliziotti viene richiesta una fedina penale immacolata”.

Secondo Brunschwig-Graf è stato violato l’articolo 261 bis del codice penale svizzero, che punisce la discriminazione razziale. Le autorità, promovendo l’agente, “trasmettono un cattivo messaggio”.

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La pressione è fortissima e non accenna a diminuire. Le comunità israelitiche svizzere, in particolare, si sono espresse severamente, per ben due volte, contro la promozione. È chiaro che il bersaglio primario in questa circostanza è il direttore del Dipartimento delle istituzioni on. Norman Gobbi.

Che dire? Ci si potrebbe stracciare le vesti dipingendo scenari apocalittici (ma non è nel nostro stile). Il commento che ci viene spontaneo è solo il seguente: speriamo che Gobbi abbia pensato PRIMA ai possibili sviluppi perché DOPO sarà troppo tardi.