L’ennesimo scandalo di abusi sessuali travolge la Chiesa cattolica  e questa volta la colpisce negli USA, in Pennsylvania, dove il rapporto di un gran giurì ha fatto luce sugli abusi subiti da circa 1000 bambini da più di 300 preti negli ultimi 80 anni. Le vittime sono state identificate grazie ai registri delle diocesi. “Crediamo che il numero reale delle vittime – considerando le denunce perse o quelle mai fatte per paura di farsi avanti – sia di migliaia” si legge del rapporto, frutto di 3 anni di indagini approfondite.

Di tutti questi casi la maggior parte è ormai caduta in prescrizione e quindi non sarà possibile perseguire penalmente i “preti predatori” ma i delitti che la Chiesa ha coperto per decenni è ormai una macchia indelebile. “Numerosi preti hanno violentato bambini e bambine mentre altri uomini di Chiesa che erano responsabili per loro non solo non hanno fatto nulla per impedirlo, hanno addirittura agito per nascondere i fatti”, dice il rapporto. I giurati sottolineano come la situazione sembra essere leggermente migliorata negli ultimi anni ma sottolineano anche che gli abusi non sono svaniti nonostante le riforme istituzionali. Molti preti, vescovi e cardinali continuano ad essere protetti dalla Chiesa mentre alcuni di loro sono addirittura stati promossi di grado.

Alcune delle scoperte più agghiaccianti riguardano una vera e propria cerchia di preti pedofili che producevano materiale pedopornografico usando violenza, fruste e pratiche sadiche sulle loro vittime. Sempre lo stesso gruppo di sacerdoti era solito dare alle loro vittime una collana a forma di croce da portare al collo come segnale per gli altri pedofili che si trattava di un target ideale per gli abusi. Inoltre, uno dei preti che era stato ripetutamente accusato di abusi sessuali sui bambini e che aveva finalmente lasciato il suo posto aveva chiesto e ottenuto dalla diocesi una lettera di raccomandazione per il suo futuro posto di lavoro al Walt Disney World, parco divertimenti per bambini.  Scioccante anche la storia pubblicata da Il Post che ha raccontato la violenza subita da una bambina, stuprata da un prete mentre era all’ospedale dopo un’operazione alle tonsille.

Un ruolo cruciale nell’insabbiamento dei terribili fatti sembra averlo avuto l’arcivescovo Donald Wuerl che si è difeso in un’intervista: “Ho agito con diligenza – si è difeso quest’ultimo – preoccupato per coloro che sono ancora in vita e per prevenire altri abusi. Il rapporto è un memento per le gravi negligenze della Chiesa, che deve cercare il perdono”.

Nel corso dell’indagine sono stati ascoltati numerose testimonianze di bambini e adulti che hanno raccontato di essere stati drogati o plagiati dai sacerdoti che hanno abusato di loro, quasi tutti si sono portati dietro le ferite psicologiche di quelle esperienze fin nell’età adulta: “E’ una cosa che non va via, condiziona il resto della tua vita, è una cosa che mi ha completamente distrutto” ha dichiarato Shaun Dougherty che oggi ha 48 anni.

Secondo il rapporto, finché il male della pedofilia non verrà sradicato dalle Chiese e finché i colpevoli verranno coperti e protetti dalla stessa “sarà prematuro chiudere il capitolo degli abusi all’interno della Chiesa cattolica”.