La regina del soul Aretha Franklin, è deceduta ieri all’età di 76 anni a causa di gravi problemi di salute  sui quali non sono stati forniti ulteriori dettagli. La cantante viveva a Detroit ed era considerata una delle più importanti celebrità del Novecento nonché una delle migliori cantanti in assoluto. Nell’ultimo anno Aretha aveva annunciato la sua volontà di scendere dal palcoscenico e smettere di esibirsi cancellando alcuni concerti su consiglio dei medici. Tuttavia si era sempre rifiutata di parlare del suo stato di salute: “Ci sono molte persone che parlerebbero di qualsiasi cosa, purché qualcuno le ascolti. Ma io non sono una di quelle persone. Questo non è Aretha. Non devo parlare della mia salute con nessuno all’infuori dei miei medici. Il problema è stato risolto” aveva dichiarato in un’intervista.

Era nata il 25 marzo 1962 in Tennesse da padre predicatore e madre pianista; quest’ultima se ne andò a Buffalo, per allontanarsi dal marito alcolizzato e violento (che tuttavia era una “celebrità religiosa”) quando Aretha aveva solo 5 anni. La lunga carriera della Franklin era cominciata presto e dal basso. A partire dagli anni Cinquanta la giovane cominciò ad esibirsi in tutti gli Stati Uniti in un coro gospel che accompagnava le prediche del padre. Immediatamente adocchiata dai produttori per la sua voce straordinaria , soli 18 anni Aretha aveva già firmato il suo primo contratto con la Columbia. Nonostante il successo, l’adolescenza della Franklin è stata anche segnata da due gravidanze: a soli 15 anni era madre di due figli.

La sua carriera cominciò a decollare veramente nel 1966 quando cambiò casa produttrice passando ad Atlantic con la quale ha registrato la canzone che la fece arrivare tra le prime dieci nella classifica di Billiboard, “I never loved a man”. Da lì i successi si susseguirono con “I say a little prayer”, “Respect” e “Think”. Canzoni che facevano leva anche su temi politici importanti.  Intrisa di coscienza religiosa e politica sin dalla giovinezza la Franklin infatti fu molta amica di Martin Luther King con il quale aveva collaborato all’organizzazione della Marcia su Washington e lottò sempre contro le discriminazioni che subivano le donne afroamericane.

Con la fama arrivarono anche problemi di salute che continuarono per tutta la sua vita, tra esaurimenti nervosi e problemi di alcolismo, Aretha lottò anche contro drastiche perdite di peso e una fortissima dipendenza da fumo. Negli ultimi anni i media avevano ipotizzato che avesse il cancro al pancreas ma la cantante aveva smentito più volte quella notizia.

Nel corso della sua carriera la cantante vinse 18 Grammy Awards, di cui 8 consecutivi tra il 1968 e il 1975. Fu inoltre la prima donna ad entrare nella Rock and Roll Hall of Fame e nel 1987 fu inserita nella lista di Rolling Stones tra altri 100 artisti più importanti nella storia della musica.