La dottrina dei tempi antichi: immutabile-eterna… o superata?

“C’è stato un grande sforzo per mantenere separati gli atti che rientrano nella categoria di atti di omosessualità culturalmente accettabili dagli atti di pedofilia pubblicamente deplorevoli, vale a dire, fino a poco tempo fa i problemi della Chiesa sono stati dipinti puramente come problemi di pedofilia, questo nonostante prove evidenti del contrario”

“È ora di essere onesti perché i problemi sono entrambi. Cadere nella trappola di analizzare i problemi secondo ciò che la società potrebbe trovare accettabile o inaccettabile, ignora il fatto che la Chiesa non ha mai ritenuto nessuna di queste cose accettabili: né l’abuso di bambini, né l’uso della propria sessualità al di fuori della relazione coniugale, né il peccato di sodomia, né rapporti sessuali tra chierici, né l’abuso e la coercizione da parte di chi ha autorità”. (cit. da bluewin.ch)

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Già che siamo in argomento. Ricordate quel gruppo di cattolici che voleva recitare il Rosario in piazza (s’intende a Lugano). Orbene, ho saputo – spero che la mia informazione sia corretta – che il Consiglio di Stato non ha ancora potuto decidere sul loro ricorso contro il diniego del Municipio perché quest’ultimo – sollecitato dal Governo a prendere posizione – ha risposto di non averne il tempo, esigendo (e, sembra, ottenendo) una proroga.

Se me l’avessero domandato, gliel’avrei scritta io, il tempo ce l’ho.

L’associazione “Helvetia Christiana”, capitanata da Marco Giglio, ritiene che i suoi diritti costituzionali siano stati lesi.

Il Consiglio di Stato deve decidere.

Un ricorso sarà possibile al Tribunale Amministrativo.

L’ultimo ricorso sarà possibile al Tribunale Federale.

Troppo traffico per una quisquilia? No, io direi di no. Si tratta di una tipica questione di principio.