Una tragedia ha colpito la Calabria, dove 10 persone hanno perso la vita ieri pomeriggio in seguito alla piena del torrente di Riganello, nel Parco nazionale del Pollino, in provincia di Cosenza. I dispersi sono già stati ritrovati ma i vigili del fuoco continuano le richerche per escludere la presenza di altri escursionisti. Sono undici i feriti recoverati e tra loro 5 sono gravi, inclusa una bambina di 8 anni.

Le vittime, 6 donne e 4 uomini, facevano parte di due gruppi differenti che stavano visitando le gole di Riganello, nonostante le pessime condizioni meteo. Con il bel tempo il canyon può essere visitato a piedi e con l’attrezzatura giusta ma a causa del violento temporale che si era abbattuto nella zona si è purtroppo trasformato in una trappola mortale.

I testimoni hanno parlato di “scene terrificanti di inadita violenza”, la forza dell’acqua è stata tale da scaraventare gli incauti turisti a ben 5 chilometri di distanza da dove sono stati travolti. “E’ stato un vero e proprio tsunami, sono eventi che capitano una volta nella vita” ha commentato il vicepresidente del Soccorso alpino, Giacomo Zanfei.

Oltre agli escursionisti sono stati travolte anche alcune persone che avevano deciso di tuffarsi nel fiume, una ragazza è stata ritorvata con addosso solo il costume da bagno nonostante un’attrezzatura adeguata sia assolutamente necessaria per inoltrarsi nelle grotte. Il Corriere della Sera ha riportato la seguente affermazione di un testimone che denuncia le irregolarità: “Questo posto è diventato un luna park, non è possibile vedere bambini con infradito che si avventurano per i sentieri e donne con vestiti da spiaggia”.

E infatti per fare chiarezza sulla mancanza di misure di sicurezza è stata aperta un’inchiesta da parte della Procura di Castrovillari. L’accusa contro ignoti è di omicisio colposo, lesioni e inondazione, il prefetto Paola Galeone è determinata a scoprire perché le persone erano in zona nonostante le condizioni meteo sfavorevoli.

Secondo molti, nessuno andrebbe accusato: neanche le più esperte guide si aspettavano un evento di simile portata, che è stato inatteso e imprevedibile. È innegabile tuttavia che un’allerta meteo che prevedeva potenti precipitaizoni e “criticità idrogeologica” è stato del tutto ignorato così come sono state trascurate anche le regole che vietavano l’accesso ai minori di 10 anni.