Riguardo al caso eclatante del giornalista Marcello Foa, co-fondatore dell’Osservatorio Europeo di Giornalismo all’USI e designato dal Governo italiano quale presidente della RAI, fatto segno a un insidioso attacco da parte del deputato Matteo Quadranti (Partito liberale radicale), l’Università ha emesso un limpido comunicato. Vi leggiamo:

 

Un ruolo del tutto appropriato   “Riteniamo adeguato il ruolo ricoperto da Marcello Foa all’USI e all’Osservatorio. L’Università è aperta al mondo che la circonda e spesso ospita nelle proprie aule professionisti affermati di diversi settori”.

All’USI insegnano solo i professori?   “Occorre specificare per i non addetti ai lavori che Marcello Foa non è un professore dell’USI, ma ha con l’università un semplice contratto per una docenza. Nel contesto accademico svzzero è del tutto normale e usuale che figure professionali possano insegnare come docenti a contratto. Vi sono circa 800 docenti e ricercatori in queste condizioni. Marcello Foa è uno di loro e per noi tiene un corso di 14 ore all’anno nel quadro di un corso intitolato “Comunicazione e media nell’ambito delle relazioni internazionali”.

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È del tutto illusorio sperare che questa presa di posizione chiara e onesta metta a tacere i detrattori, soprattutto nell’imminenza della campagna elettorale. Ma è un passo doveroso e positivo, e come tale dev’essere salutato.

Noi avremmo preferito che l’attacco a Marcello Foa provenisse da un deputato socialista, ma nella vita non si può sempre scegliere.

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Approfittiamo dell’occasione per riproporre due interviste Ticinolive: la prima al Rettore Boas Erez, la seconda al professor Stephan Russ-Mohl, che con Foa ha fondato l’Osservatorio. 

Intervista al Rettore dell’Università della Svizzera Italiana Boas Erez

“Gli elettori di Trump… non lo confessavano! Nel segreto dell’urna egli fu eletto” – Intervista al professor Stephan Russ-Mohl