Le donne (quali?) vengono fatte sbarcare dalla Diciotti. Con loro scendono altri cinque uomini, per motivi sanitari. I medici inviati dal ministero della Salute vengono fatti salire a bordo. Diagnosticano due casi di tubercolosi.
Restano sulla Diciotti 134 migranti. Il premier Giuseppe Conte continua le trattative con Bruxelles, per la ridistribuzione dei migranti, coadiuvato dall’anonimo (a differenza del suo omologo degli Interni!) ministro degli Esteri, Enzo Milanesi.
Oggi al porto di Catania è in programma una grande manifestazione antirazzista: “facciamoli scendere”, lo slogan del raduno organizzato dalla Rete antirazzista, Legambiente, Pax Christi, Cobas, Arci, Anpi, No Muos e centri sociali.
Dal canto suo Matteo Salvini prosegue la sua linea: “Sto valutando la possibilità di fare procedure di identificazione e riconoscimento per individuare profughi veri, che sono la minoranza, dai finti profughi prima ancora che le persone sbarchino.”
Il ministro ha poi aggiunto, riguardo le critiche e le ponderate (assurde) denunce da parte dei detrattori: “Sono tranquillissimo e sto lavorando, con buone prospettive, a una soluzione positiva. Ogni denuncia è per me una medaglia al valore”.
Interviene sulla questione anche il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta: “È innegabile – scrive sui suoi canali social – appurare che oggi ci troviamo di fronte ad un’Europa divisa, ad un’Europa che vuole arrivare su Marte e poi si ferma a Catania! Davanti a una tale chiusura, l’Italia deve mostrarsi in grado di reagire. E quando lo fa, deve tenere sempre a mente un punto, chiaro e inequivocabile: la difesa e la tutela delle nostre Forze Armate”, scrive su Facebook il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta.