Gli ultimi giorni stati pesanti per la Germania dove violente proteste hanno sconvolto la città di Chemnitz. In seguito all’omicidio di un cittadino tedesco nel quale pare siano coinvolti un cittadino siriano e uno iracheno, numerosi manifestanti dell’estrema destra hanno invaso le vie della città. Nessuna inforamzione è stata per ora data sull’identità della vittima e dei due sospettati.

Quella messa in atto a Chemnitz è stata una vera e propria “caccia allo straniero” nel corso della quale i gruppi neonazisti prendevano di mira gli stranieri riuscendo a ferirne sei, tra cui un giovane siriano e un ragazzo afgano. Nessuno dei due versa in condizioni gravi, ha riportato la polizia. Le immagini che hanno immortalato i disordini mostrano una folla inferocita (quasi tutta al maschile, riferisce The Guardian), cartelli con slogan nazionalisti come “Fuori gli stranieri” e qualche mano alzata nel proibito saluto di Hitler. La situazione è diventata ancora più pericolosa quando i gruppi neo-nazi si sono scontrati con la contro-protesta di più di 1’000 anifascisti.

Le proteste non hanno lasciato indifferente Angela Merkel che ha preso immediatamente posizione contro l’improvviso scoppio di violenza, attraverso il portavoce Steffen Seibert: “Riunirsi con lo scopo di organizzare manifestazioni violente, dare la caccia a persone che sembrano provenire da altri paesi e diffondere l’odio per le strade sono atteggiamenti che non hanno posto nel nostro paese. Non abbiamo intenzione di tollerarlo. Il governo tedesco condanna questi atteggiamenti nella maniera più ferma possibile”. Nello stesso comunicato la Merkel ha espresso cordoglio per il 35enne tedesco ucciso qualche giorno fa, definendo l’omicidio “un fatto spaventoso”.

Il clima che si respira in Germania è senza ombra di dubbio ottenebrato da sentimenti estremisti che hanno cominciato a predere piede già nel 2015 quando la cancelliera aveva deciso di accogliere circa un milione di migranti, vittime della tragedia umanitaria in corso in Africa e in Medio Oriente. Una fetta della popolazione ha risposto con una sempre crescente popolarità dei partiti che adottavano slogan anti-immigrati e in particolare anti-musulmani, tendenza osservabile anche in altri paesi europei. Hanno così preso piede partiti politici come AfD che dall’avere un consenso del 4,7% è passato in poco tempo al 12,6% posizionandosi così al terzo posto per numero di parlamentari. Non sorprende che il maggior sostegno al partito arrivi proprio dalla Germania orientale (dove si colloca Chemnitz), si tratta infatti di una delle aree più in difficoltà del paese dove un’alta percentuale della popolazione soffre la povertà e riceve aiuti sociali dallo Stato ed è dunque più soggetta a malumori originati dall’immigrazione di massa.

Con la popolarità sempre in calo, la cancelliera Merkel ha dovuto affrontare sfide sempre più impegnative e scontri sempre più duri con gli alleati. Nonostante per ora sia riuscita a vincere delle battaglie,  le pressioni sono troppe e anche se l’ombra del distopico passato tedesco grava ancora sulla memoria di molti, uno spostamento più a destra sui temi dell’immigrazione sembra inevitabile.