Milano, Piazza San Babila blindata dagli agenti della polizia in tenuta antisommossa per impedire che la manifestazione contro Salvini e Orban non degeneri sfociando nella violenza.

Ai centri sociali, collettivi studenteschi, Sentinelli di Milano, Pd, Leu, Possibile, Anpi e sindacati, proprio non va giù che il Ministro degli Interni e vicepremier Matteo Salvini abbia invitato il primo ministro ungherese Viktor Orban per cercare un’alleanza in termini di immigrazione, difesa dei confini e politica convergente tra l’italica stirpe e quella magiara.

Vernice rossa, “come il sangue dei migranti che hanno perso la vita” dice la Milano favorevole all’accoglienza, versata contro il Consolato Generale Ungherese di Milano, in zona Missori. Cartelli che bollano la politica dei due esponenti come “fascista” e minacce che ancor più rimarcano la bollatura al ministro Salvini: lo stantio “a piazzale Loreto c’è ancora posto” ritorna sempre.

“La nostra europa non ha confini” continuano “refugees welcome. I vostri confini uccidono.”

In primis, tra i tanti oppositori di sinistra alla politica di Salvini anche Laura Boldrini, che dalla sua pagina social twitta l’hastag #RespingiamoSalvini.

 

Forza, non perdiamo tempo!

Scendiamo in piazza a Milano per dirglielo forte e chiaro: non siamo come voi!

#OrbanGoHome #RespingiamoSalvini

L'immagine può contenere: una o più persone