Donald Trump ha messo fine al “Nafta”, North American Free Trade Agreement, l’accordo commerciale entrato in vigore 24 anni fa che regolava gli scambi tra Usa, Canada e Messico, per dare vita a una nuova intesa che per ora coinvolge solo Usa e Messico.

Il nuovo contratto si chiamerà “Accordo commerciale Stati Uniti-Messico”, nome che dovrebbe scacciare il fantasma del suo predecessore che non aveva raccolto molti assensi, come specificato dal presidente stesso. L’accordo è stato annunciato nel corso di una conferenza dallo Studio Ovale con il presidente messicano Enrique Pena-Nieto collegato via conference call.
Per quanto l’intesa non sia ancora stata definita nel dettaglio, i contorni si sono già delineati e portano un po’ di novità.
Per quanto riguarda il mercato automobilistico, il presidente Trump vuole imporre che il 75% delle componenti di auto statunitensi sia prodotto sul territorio nazionale e che almeno il 45% di questi siano frutto del lavoro di operai pagati almeno 16 dollari l’ora. Finora la percentuale di produzione nazionale obbligatoria era fissata al 62,5%.
L’accordo colmerà anche la lacuna del Nafta che non prevedeva alcuna norma sul copyright, rafforzando le difese dei brevetti americani. Tutelate soprattutto le aziende farmaceutiche che potranno vantare 10 anni di esclusiva su medicine innovative.
Da parte loro gli USA si impegnano di riconoscere ed importare la Tequila e il Mezcal mentre il Messico ricambierà il favore con il Bourboun, il famoso Tennessee whiskey e i formaggi statunitensi.
L’accordo non prevede una sunset clause inizialmente voluta da Washington, cioè una scadenza del contratto, ma il trattato dovrà essere rinnovato ogni sei anni con la possibilità di rompere l’intesa dopo sedici anni se non produce risultati positivi.
Per adesso il Canada rimane escluso dall’intesa ma il presidente messicano ha già avviato le trattative con il vicino nordico degli USA.
L’annuncio dell’accordo tra le parti ha scatenato reazioni molto positive nelle Borse europee che hanno subito un rialzo a Parigi, Londra, Francoforte e Milano.