I media  in questi giorni stanno dando grande risalto all’opera di architettura piu colossale mai realizzata al mondo.  Sarà uno dei tanti record della Cina di Xi Jingping,  avviata a diventare,  anche nei numeri la più grande potenza economica del pianeta. “Il ponte delle meraviglie (e delle paure)” secondo il Corriere della Sera, che si inaugurerà il prossimo ottobre, sarà il più lungo sul mare ed unirà il Continente cinese con Macao e Hong Kong.  Due ex colonie, rispettivamente britanniche e portoghesi  che per un certo numero di anni continueranno a godere  di autonomie sulla base del modello disegnato dall’ex grande timoniere, Deng Xiaoping:  “One country two systems” (parte della Cina ma con autonomie particolari).

Il ponte è lungo 55 chilometri e  congiunge le tre capitali regionali Zhuhai, nella Cina continentale, con Hong Kong e con Macao. Le tre economie compattate significano 1,5 trilioni di dollari di PIL  (la dimensione di  un’economia al top nella Comunità Europea) e ci  vivono 75 milioni di abitanti.

Hong Kong è storicamente il posto prediletto per i cinesi per commerciare con l’estero, attesa la sua centenaria esperienza,  Macao è il Casinò del mondo,  con la maggioranza dei clienti provenienti dalla Cina continentale e Zhuhai e una  sede dell’alta tecnologia che si collega con due grandi aree manifatturiere, Shenzen e Guangzhou.

Abbiamo detto che il ponte è lungo 55 chilometri, ma di questi 6 sono un tunnel sottomarino e con ben 3 isole artificiali per gli svincoli. Il ponte ridurrà di circa 3 ore e 30 minuti i tempi di collegamento per le tre città della Grande Area della Baia e sarà al servizio di una popolazione di circa 70 milioni di abitanti.

Oltre ad essere il ponte più lungo al mondo sul mare, ha utilizzato ben 420.000 tonnellate di acciaio, circa un milione di metri cubi di cemento e dato lavoro a circa 14.000 operai con una spesa complessiva per l’erario cinese di circa 20 miliardi di dollari. Si stima che questa mastodontica opera  abbia un’aspettativa di vita di 120 anni e potrà resistere ad eventi sismici di grado 8 sulla scala Richter.

Il ponte va certamente  salutato con grande rispetto per l’arditezza ed il successo nell’esecuzione, ma, allo stesso tempo,  certamente crea preoccupazione ai sostenitori dell’autonomia di Hong Kong, comprensorio di 7,5 milioni di abitanti.

Essi  si sentono sempre più circondati dalla presenza di Pechino, nonostante la scadenza dell’autonomia dei 50 anni sia ancora lontana. Se l’opera di alta ingegneria suscita la nostra grande ammirazione, allo stesso tempo, riflettendo, ci fa sentire tristi nel costatare che il mondo va a più velocità; perlomeno a due! E noi siamo parte del gruppo dei lenti.

Rimanendo nel mio piccolo mondo, come posso dimenticare e  non pensare al progetto centenario del Ponte di Messina? O alla TAV dall’Italia verso la Francia, in corso da un ventennio, ma sempre in dubbio. Od ancora, nel mio microcosmo, l’autostrada per Chiasso sempre martoriata dai  lavori perlomeno negli ultimi 20 anni.  O la perla dello svincolo di Mendrisio: una vera e propria agonia per i poveri automobilisti considerando i tempi biblici dell’esecuzione dei lavori.

Rendiamoci conto quando diciamo che noi siamo il vecchio mondo perché lo siamo certamente : in Asia – che è il futuro di questo secolo – si fanno opere straordinarie in poco tempo (In Cina in venti anni circa 15 mila chilometri di ferrovia ad alta velocità). Da noi ….per uno svincolo lillipuziano un’eternità…..

Forse è ora di renderci conto  di fronte a queste realtà che è giunta  l’ora di  uscire dal nostro piacevole letargo.

Vittorio Volpi