È un giorno speciale oggi per la Svezia i cui cittadini si sono potuti recare alle urne già dalle 8 di questa mattina per eleggere la nuova Riksdag, camera unica del parlamento svedese. Si potrà votare fino alle 20 di stasera e i primi risultati dovrebbero arrivare a poche ore dalla chiusura dei seggi. Si tratta di elezioni particolarmente importanti in quanto, come già accaduto in altri paesi europei, potrebbero portare ad un cambiamento.

Dal 1947 ad oggi in Svezia ha sempre primeggiato il partito Socialdemocratico (centrosinistra) capeggiato dal primo ministro Stefan Löfven. Si tratta di uno dei partiti di sinistra più forti a livello europeo che ha saputo portare il paese alla prosperità economica e un invidiabile livello di vita. Ora però è anche il partito più in difficoltà che negli ultimi anni ha visto i consensi ritrarsi sempre di più. Se nel 2014 le preferenze attribuite al partito erano del 31% oggi si aggirano attorno al 25. Stando a quanto riferisce “Il Post”, i sondaggi attuali dipingono uno scenario poco felice: nonostante il Partito Socialdemocratico continuerà molto probabilmente ad essere il più votato, neanche una coalizione dei tre maggiori partiti del centrosinistra riuscirebbe a ottenere i 175 seggi necessari per avere una maggioranza al governo. Anche il Partito Moderato del centrodestra ha subito una battuta d’arresto passando dal 23% dei consensi del 2015 al 18% del 2018.

Come già accaduto in Italia, Francia e Germania, hanno ritrovato vigore invece le idee dei partiti dell’estrema destra, in particolare gli Svedesi Democratici che hanno guadagnato ben 5,1% negli ultimi 4 anni passando dal 12.9 al 18%. Il partito, che promuove politiche ostili agli immigrati, non ha speranze di andare al governo in quanto nessuno degli altri partiti è disposto ad allearsi con gli Svedesi Democratici che hanno un passato di stretti legami con gruppi neonazisti. Tuttavia i temi che tocca sono sicuramente un punto dolente per i loro sempre più numerosi elettori.

Durante la campagna elettorale si è parlato soprattutto dei 163mila richiedenti d’asilo accolti dal paese nordico e di come, secondo il partito dell’estrema destra, la politica di immigrazione dell’attuale governo rischia di incidere sul benessere del paese. Direttamente legato a quello precedente, il tema dell’aumento della criminalità nei quartieri più poveri delle città svedesi, dove appunto risiede il maggior numero dei rifugiati.

Ultimo ma decisamente non il meno importante, il tema del cambiamento climatico che gli svedesi hanno potuto toccare con mano questa estate quando le temperature hanno sfiorato valori altissimi, inusuali per il nord.

I risultati si attendono in serata ma le previsioni parlano di un governo di minoranza guidato da uno dei partiti tradizionali o da una coalizione di centrosinistra.