Ieri sera nell’edizione principale del telegiornale della RSI, il Signor Zala, corrispondente da Berna, nell’ambito dell’analisi sulla votazione del progetto fiscale e risanamento dell’AVS votato dal Consiglio nazionale, si è distinto per il commento politico strumentale, sprezzante e tendenzioso.
Se il servizio del giornalista Pietro Bernaschina è stato certamente equilibrato, all’altezza del servizio pubblico, il Signor Zala al contrario si è scagliato con delle invettive partigiane e diffamatorie nei confronti dell’UDC che non hanno mancato di sollevare reazioni sdegnate.

Da parte sua non è stata spesa alcuna parola sui motivi che hanno portato l’UDC a chiedere il rinvio in commissione del messaggio in esame, nulla neppure sul voto terminato 101 a 93 per separare il pacchetto e il silenzio totale sulle dichiarazioni in aula di Magdalena Martullo – Blocher in merito ai motivi che hanno fatto si che votasse in maniera convinta contro il progetto (vedi la chiarissima risposta a Luscher). Abbiamo solo assistito, al contrario, ad un attacco denigratorio contro la vicepresidente dell’UDC Svizzera.
Il Signor Zala si è inoltre distinto per aver ben pensato di sottacere che questo progetto approvato non fosse quello del Consigliere federale Maurer ma del Consiglio degli Stati, già autore del fallimentare progetto sulla riforma della previdenza 2020, cercando inoltre di pretestuosamente alimentare una divisione tra il Consigliere federale e il suo partito. Il nulla infine sul maltrattamento della democrazia diretta e sull’impossibilita dei cittadini a potersi esprimersi separatamente sui due oggetti. Motivo alla base del rifiuto UDC, ma forse non molto importante per il commentatore a cui probabilmente non sta a cuore la nostra democrazia diretta.

In buona sostanza il servizio del Signor Zala è inscrivibile unicamente nell’ottica di danneggiare la serietà e la buonafede di un partito tramite la strumentalizzazione dei fatti e la descrizione romanzata della sua avversità nei confronti dell’UDC.

Zala conclude che l’UDC è già in campagna per le prossime elezioni federali, noi abbiamo l’impressione che alcuni Signori alla Zala siano già in campagna contro l’UDC.

Chiediamo infine una presa di posizione da parte della dirigenza di RSI perché non siamo disposti ad accettare queste derive del servizio pubblico.

Piero Marchesi  presidente UDC Ticino

Marco Chiesa  consigliere nazionale