La più grande esercitazione militare russa degli ultimi 40 anni si sta svolgendo in questi giorni nei distretti militari della Russia centro-orientale con la partecipazione della Cina, mettendo in mostra le crescenti capacità militari del paese.

Denominata “Vostok-2018”, con oltre 300’000 soldati russi e 3’500 soldati cinesi in azione, rappresenta un chiaro segnale all’occidente sulla volontà di Mosca a continuare una certa linea di politica estera. La massiccia manovra che vede l’utilizzo di un numero impressionante di mezzi militari è progettata per testare la capacità dei militari russi di coordinare le loro forze in un contesto di guerra totale con la NATO, e fa ben capire le nuove divisioni nel mondo. Cina e Russia alleate contro un nemico che ha imposto una guerra commerciale da una parte e sanzioni dall’altra.

La Russia sta usando in questa esercitazione armi segrete. Vengono utilizzati nuovi e complessi sistemi elettronici per combattere droni senza pilota. Sistemi che rilevano automaticamente qualsiasi aeromobile a pilotaggio remoto a qualsiasi altitudine determinando le coordinate e la soppressione elettronica su varie bande di frequenze radio. Vengono usati anche nuovi missili invisibili che hanno una visibilità radio molto bassa grazie alla nuova tecnologia stealth.

Alla manovra di quattro giorni nell’estremo est della Russia e nelle acque adiacenti dell’Oceano Pacifico partecipa un terzo delle forze armate russe che coinvolge più di 1’000 aerei da combattimento, elicotteri e velivoli senza equipaggio, 36’000 carri armati, autoblindo e altri veicoli, e inoltre due flotte navali con 80 navi. Un’esercitazione militare senza precedenti dopo il crollo dell’URSS e uno scenario non paragonabile all’esercitazione Zapad-81 del 1981, alla quale parteciparono l’Unione Sovietica e i Paesi del Patto di Varsavia.

La partecipazione di un contingente militare proveniente dalla Cina e dalla Mongolia rappresenta la novità e la crescita della cooperazione fra Mosca e Pechino, disposte a mostrarsi al resto del mondo collaborative dal punto di vista militare, e comprova questa manovra come una dimostrazione di forza che fa parte della psicologia usata dal governo russo per aumentare consensi all’interno del paese e per portare avanti la diplomazia internazionale in modo “aggressivo”. Un segnale certo non distensivo e preoccupante per i paesi della NATO.

Un mondo in via di ridefinizione. Cina e Russia non sono alleati naturali, considerando che una regione della Siberia apparteneva a Pechino fino alla metà del 19° secolo e che le forti tensioni che ci furono tra Mao Zedong e Nikita Chruscev portarono a conflitti armati tra i due poli del comunismo. Ma con l’arrivo di Putin i rapporti tra i due paesi hanno preso sempre più la forma di una cooperazione basata sull’ostilità comune contro il mondo dominato dagli Stati Uniti dal dopoguerra. Forse non proprio alleati ma sicuramente stretti partner strategici, I due vicini eurasiatici si stanno avvicinando politicamente, economicamente e militarmente.

Da quando Putin approvò il principale documento strategico di difesa della Federazione Russa nel gennaio del 2013, le forze armate russe hanno eseguito centinaia di esercitazioni, ma mai come questo “gioco” di guerra di Vostok-2018 qualitativamente diverso e che serve per capire quanto la Russia sia in grado di usare i nuovi equipaggiamenti militari. Più di un terzo del bilancio federale è destinato alla sicurezza e Putin è certamente riuscito a trasformare le forze armate in un esercito capace e competente.

Gli USA considerano la manovra militare solo una massiccia operazione di guerra psicologica e una mossa geopolitica. Non credono che esista realmente un’alleanza russo-cinese. Gli esperti hanno a lungo deriso la relazione russo-cinese come un matrimonio di convenienza e ipotizzato che  gli interessi divergenti avrebbero prima o poi portato allo scioglimento di questa associazione. Ma molti eminenti osservatori russi di politica estera dichiarano che gli esperti cinesi invocano sempre più una vera e propria “alleanza” bilaterale, e le prove di una qualche forma di alleanza stanno diventando in effetti sempre più evidenti e palesi.

Ma la questione chiave non è se la Russia avvierà una guerra contro la NATO, ma se Russia e Cina mirano a sfruttare la loro crescente capacità di logistica e le operazioni combinate per affermare sempre non di più il loro potere. Se gli Stati Uniti non risponderanno alle aperture della Russia o non accetteranno di negoziare con Mosca, allora la Russia non avrà altra scelta che formalizzare un’alleanza concreta con la Cina.