Mari Luz Besomi con Francesco De Maria in occasione dell’inaugurazione di un autosilo

Nessuno vuole negare che tutti vogliano dei prodotti di qualità e il più possibile nostrani, importante però ricordare che diverse leggi, una appena votata dal popolo l’anno scorso, soddisfano i criteri enunciati negli obiettivi di dei due oggetti in votazione il prossimo 23 settembre. Entrambe le iniziative sull’agricoltura obbligano lo Stato e i produttori di derrate alimentari a sviluppare un organo di controllo attivo in Svizzera e all’estero, oltre che concretamente di difficile attuazione questa impostazione avrebbe la conseguenza diretta di un aumento dei prezzi, della diminuzione della possibilità di scelta e purtroppo un incremento del turismo degli acquisti che, in particolare nel nostro Cantone, mette già a dura prova la possibilità di esistenza dei commercianti al dettaglio. Nuovi dazi doganali potrebbero essere riscossi sui prodotti che la Svizzera intende esportare mentre per i beni d’importazione gli obiettivi perseguiti sarebbero praticamente non fattibili. Entrambe le iniziative mettono in pericolo l’accesso al mercato internazionale; se dovessero essere accettate porterebbero alla rottura dei rapporti con partner commerciali esteri che hanno concluso un contratto con il nostro Paese. Che ci piaccia o no la scelta pragmatica s’impone perché la Svizzera ha bisogno di accedere ai mercati esteri e resterebbe penalizzata nell’entrare in conflitto non solo con le organizzazioni internazionali ma anche con più partner commerciali con i quali è vincolata da accordi di libero scambio.I rischi di entrambe le iniziative sono molto simili: riduzione della scelta dei consumatori, più burocrazia, alimenti più cari e conseguente aumento del turismo degli acquisti verso l’estero da parte dei consumatori.

No a nuovi ostacoli. No alle iniziative sull’agricoltura.

Mari Luz Besomi, presidente Donne Liberali Radicali Ticinesi