Un Progetto alieno quello proposto dal DECS, partito con dei propositi improponibili e   con ideologismi di parte, per finire con delle correzioni ibride dell’ultimo minuto, in sede di commissione scolastica. Insomma da far rabbrividire anche i noti agenti FBI Scully e Mulder interpreti della serie televisiva X-Files.

Non può essere sottaciuto un dato sconvolgente in merito alla percentuale non superiore al 15% sulla rispondenza alla consultazione effettuata tra i docenti. Cosi come  alcuni di loro contrari alla sperimentazione, intervistati ultimamente dai media, hanno dovuto “dissimulare” perfino la propria voce pur di evitare d’essere riconosciuti e sicuramente cazziati e mazziati dall’alto. Ma in che regime vivono questi poveri docenti? E’ questa la democratica apertura al dialogo e alla massima consultazione del DECS?

Tornando al tema, si tratta di sperimentare un metodo scolastico già proposto all’estero e risultato un fallimento, in particolare  in Francia pare e nei paesi scandinavi dove è stato abbandonato dopo solo pochi anni per mancanza di vantaggi all’insegnamento e agli studenti. Sono concorde nell’affermare che ci vuole una modernizzazione del sistema scolastico,  ma improntato nella direzione di una preparazione delle future generazioni ai cambiamenti lavorativi ed educativi, che sono già in atto nel resto del mondo da diverso tempo. Una “modernizzazione” che non vada però a scapito degli allievi, livellando il grado di istruzione sempre più al ribasso, con costi esorbitanti, un apparato burocratico sempre più machiavellico e un corpo docenti raddoppiato.

Ho condotto una breve ricerca in rete per cercare riscontri in altri Paesi, senza riuscire a trovare il modello gemello di questo progetto della  “scuola che verrà” proposta dall’On. Bertoli. Anche in Cina, Russia e in Corea del Nord i livelli d’istruzione sono ben differenziati, dove si evidenziano e indirizzano le capacità e le facoltà degli allievi già dalla giovane età. Le peculiarità e le potenzialità degli studenti vengono rafforzate. Sistematicamente i giovani sono indirizzati alla scelta scolastica più confacente, per affrontare poi il mercato del lavoro, alfine di contribuire la collettività  economica.

Ho scoperto così che la fonte d’ispirazione del direttore del DECS non proviene da questi modelli vicini alla sua sfera ideologica. La realtà è che il mondo del lavoro attende profili di alto livello e competenze e più passano gli anni  più si affacceranno e creeranno sul mercato nuove professioni sempre più specialistiche, di cui  oggi ignoriamo l’esistenza.

Ecco perché voterò No a questo esperimento X-Files, poiché non vada a scapito dei nostri giovani, delle nuove generazioni e di tutta la nostra società.

Tiziano Galeazzi

Deputato UDC in Gran Consiglio