Dopo l’annuncio dato ieri pomeriggio al termine di una riunione di governo, si può dire salva la tenuta della coalizione tedesca. È stata trovata una soluzione imparziale per una disputa che apparentemente sembrava senza speranza.

Hans-Georg Maassen è stato promosso a Segretario di Stato presso il Ministero dell’Interno con un livello salariale più alto per toglierlo come capo del controspionaggio interno tedesco dopo le forti pressioni per la sua rimozione chiesta con forza soprattutto dal partito socialdemocratico tedesco (SPD).

Hans-Georg Maassen era stato criticato per aver dubitato dell’autenticità di un video che mostrava un gruppo di estremisti di destra dare la caccia al migrante per “vendicare” l’uccisione di un giovane 22enne tedesco da parte di due cittadini, uno iracheno e uno siriano, avvenuta nel centro di Köthen. Omicidio diede il via ad una serie di disordini e aggressioni ai danni dei migranti residenti a Chemnitz con mobilitazioni organizzate in tutto il paese dal partito di opposizione di estrema destra AfD (Alternativa per la Germania).

Il capo dell’intelligence, che gerarchicamente è sotto la direzione del ministro dell’Interno e leader politico del partito CSU, Horst Seehofer, aveva sminuito e banalizzato quegli episodi sostenendo che non ci fossero informazioni attendibili a sostegno di queste presunte persecuzioni ai danni dei migranti o di chiunque apparisse straniero agli occhi degli aggressori, contestando le affermazioni di Angela Merkel per i rimproveri di violenza dei manifestanti. Maassen aveva anche criticato pubblicamente nel 2015 la politica di apertura ai rifugiati proposta dalla Merkel.

Di fronte alle dichiarazioni controverse di Maassen, in molti hanno visto una sorta di sostegno a quelle aggressioni e una simpatia per i gruppi di estrema destra, e per questo motivo sono state chieste le sue dimissioni. Così il governo federale, diviso sulla questione, ha preso ieri pomeriggio la decisione di liberarlo dalle funzioni da presidente facendogli fare qualche passo indietro nella gerarchia delle responsabilità.

Il partito socialdemocratico non era più in grado di sostenere il profilo dell’uomo descritto come difensore dell’ordine e della legge ma criticato fortemente per i suoi presunti legami con l’estrema destra. La soluzione concordata ieri comunque non gli fa cambiare completamente settore. Al contrario Maassen farà sempre parte della sicurezza interna del paese nel Ministero dell’Interno guidato da Seehofer.

Dunque la grande coalizione della Merkel è stata nuovamente messa alla prova. Senza la sua sostituzione una rottura della coalizione sarebbe stata concreta con i “soci” da ella Cancelliera divisi sulla questione.

Il rivale di partito Ralf Stegner ha descritto il cambiamento dell’attuale capo dell’intelligence come un “disastro” del governo e ha detto: “La pazienza con questa grande coalizione è estremamente sottile nella SPD”.