É morta oggi, all’età di 87 anni, Inge Feltrinelli la “regina dell’editoria” che voleva cambiare il mondo con i libri.
Moglie di Giangiacomo Feltrinelli, Inge si è sempre distinta per lo stile nonché per l’importanza ricoperta nel mondo dell’editoria. Sotto la sua attenta guida la casa editrice ha pubblicato autori del calibro di Gabriel García Márquez, Daniel Pennac e Banana Yoshimoto ma anche Isabel Allende, Stefano Benni e Alessandro Baricco.

Nata nel 1930 in una famiglia di ebrei tedeschi Inge Schoenthal Feltrinelli si descriveva come “vivace, allegra, incredibilmente curiosa e dotata di una buona dose di faccia tosta”. Sono state proprio queste le qualità che hanno permesso alla donna di avviare una brillante carriera di fotoreporter ad Amburgo per poi trasferirsi a New York dove ha avuto accesso ad ambienti culturali delle case editrici, della letteratura e del cinema. Riuscì ad immortalare sulla sua pellicola personaggi del calibro di J.F. Kennedzy, Winston Churchill, Pablo Picasso e Ernst Hemingway.

Quando torna in patria ha occasione di incontrare Giangiacomo Feltrinelli ad una festa nel 1958 e un anno dopo i due si sposano in Messico. Nel 1962 nasce il primo figlio della coppia, Carlo, che attualmente ricopre il ruolo di presidente del gruppo Feltrinelli e quello di amministratore delegato della casa editrice.

Inge ha dovuto prendere le redini della casa editrice alla morte del marito nel 1972 e da allora si è sempre dimostrata una guida abile ed attenta, bravissima ad allacciare rapporti solidi con i propri autori ed autrici e di circondarsi di collaboratori validi. Grazie a loro e alla propria abilità riesce a risolvere i problemi finanziari e risollevare le sorti di un’azienda in estrema difficoltà.

Sul Corriere della Sera Paolo di Stefano la ricorda come “una mina vagante di entusiasmo in giro per il mondo, ministro degli Esteri del libro, in cui credeva fermamente nella sua forma cartacea tradizionale, benché fosse una donna senza cedimenti nostalgici”.

La Casa editrice ha a sua volta pubblicato un comunicato in cui ricorda Inge come “fonte quotidiana di ispirazione per le attività dell’intero Gruppo” ma anche come “la guida più esigente e lo sguardo più innovativo, l’entusiasta promotrice di nuove attività come la diga più invalicabile a difesa dell’indipendenza e dell’autonomia della cultura e di tutte le manifestazioni di pensiero libero”.

La camera ardente per l’ultimo saluto a Inge Feltrinelli sarà aperta domani dalle 10 alle 14 nella Sala Alessi di Palazzo Marino a Milano.