Approvato all’unanimità dal consiglio dei ministri il “decreto sicurezza” sull’immigrazione e sulla sicurezza. Tre titoli lo compongono: 1) riforma del diritto d’asilo e della cittadinanza 2) sicurezza pubblica, prevenzione e contrasto alla criminalità organizzata 3) amministrazione e gestione dei beni confiscati alla mafia.

Il meglio, per un Ministro degli Interni che ha incentrato la sua campagna elettorale sul frenare gli sbarchi e arginare l’immigrazione clandestina, che propone teaser e manganello per i poliziotti e che si fa il bagno nelle piscine confiscate alla mafia.

L’altra parte del governo, quella “gialla” nonostante gli iniziali dubbi su eventuali dissidi, ha alfine approvato all’unanimità il decreto targato Lega. Ma in che cosa consistono esattamente questi tre articoli di un decreto innovativo e forzuto?

  1. il primo articolo concerne l’abrogazione della protezione umanitaria, per arginarne l’abuso che ne è stato fatto negli ultimi anni: nel 2017 in italia sono state inoltrate 130mila domande. Oggi, le richieste d’asilo in italia stanno diminuendo. Con il decreto Salvini non sarà più possibile fare ricorso se negato. Sarà invece disposto un permesso di soggiorno per proteggere gli immigrati realmente vittime di violenza domestica o sfruttamento lavorativo. Disposto anche un permesso di soggiorno “al valor civile” per gli immigrati che si saranno distinti in opere valorose umanitarie. Verrà esteso il trattenimento nel Cpr sino ad un massimo di 80 giorni, verranno immessi più fondi per il rimpatrio degli irregolari e ci si attuerà per rafforzare i valichi di frontiera. Per un reato commesso in Italia si attuerà la revoca dello status di rifugiato.
  2. Braccialetto elettronico per monitorare i soggetti colpevoli di stalker o ai domiciliari per reati commessi, teaser per i poliziotti. Incrementati inoltre i divieti per le manifestazioni violente: il blocco stradale dei cortei tornerà ad essere un reato.
  3. Per quanto riguarda la mafia, invece, i subappalti saranno sanzionati con la reclusione da uno a cinque anni, l’apertura dei cantieri dovrà essere comunicata al prefetto antimafia, pena la reclusione anche per gli occupanti abusivi di immobili.