Con una iniziativa parlamentare generica

(comunicato)  Domenica scorsa il popolo ticinese, con il 56.7% di NO, ha respinto chiaramente la sperimentazione della Scuola che verrà (SCV) e con essa il progetto stesso. Il DECS ha ammesso che quella via non è più proponibile alla luce della volontà popolare.

UDC Ticino esprime soddisfazione per l’esito del voto di domenica scorsa, ma ha promesso prima e durante la campagna referendaria, che la sua azione sulla tematica scolastica non si sarebbe fermata al voto. Per questa ragione saluta molto favorevolmente la decisione della commissione scolastica del GC di costituire una commissione speciale per occuparsi del dopo SCV.

I promotori del referendum e i fautori del NO alla SCV hanno sempre affermato senza equivoci, che il NO non è un NO alla riforma scolastica, ma un NO alla proposta contenuta nella SCV. Coerentemente con questa affermazione, per non perdere tempo e per far tesoro di tutto il lavoro fatto, della documentazione prodotta, delle prese di posizione di questi anni, degli atti parlamentari pendenti e, non da ultimo, per capitalizzare le indicazioni emerse nella campagna referendaria
riteniamo urgente ed opportuno presentare alcune indicazioni di lavoro per modificare le leggi, i regolamenti e le direttive che reggono la scuola dell’obbligo ticinese.

Abbiamo perciò depositato oggi un’iniziativa parlamentare nella forma generica per permettere al governo e al parlamento di trovare il miglior modo per trasformare in normativa ciò cui teniamo, e ciò che ci pare derivare dal verdetto popolare. Si tratta di una rotta che contiene per noi alcuni punti irrinunciabili, ma la forma dell’iniziativa generica permette proprio di affrontarli apertamente in modo da riuscire, prima con altri colleghi in parlamento – e, speriamo, con il dipartimento – poi nella scuola e in seguito nel paese, a produrre quell’unità di intenti che è il solo modo per rinnovare la nostra scuola.

Il nostro scopo è quello di proporre una linea di rinnovamento della scuola ticinese, rispettosa della volontà popolare e, nel contempo, conforme alle necessità reali interne ed esterne al mondo scolastico, nonché adatta ad affrontare le sfide con cui i giovani saranno confrontati nei prossimi decenni.

I nostri 61 punti irrinunciabili ma negoziabili, sono suddivisi in 5 capitoli. Li potete leggere sul nostro sito. Parallelamente l’UDC, attraverso il suo Think Thank AreaLiberale, ha costituito un gruppo di lavoro ad hoc per seguire e supportare la necessaria riforma scolastica. Ognuno, indipendentemente dalla posizione politica o partitica, può segnalare liberamente le proprie idee a questo contenitore: info@arealiberale.ch.

UDC Ticino