GAS SOCIAL  Quello qui sotto è il frame finale dell’intervista a Bixio Caprara al Quotidiano di domenica sera. Un’immagine che sarebbe da incorniciare e che ricorda terribilmente il gatto Silvestro quando Titty gli spunta dalle fauci solo con le pennette della coda.

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Questo qui sopra, col ghigno da squalo spiaggiato, è il presidente di un partito che ha appena perso una votazione sostenuta dal proprio Comitato Cantonale, dal proprio rappresentante in Governo e da 19 suoi deputati in Gran Consiglio su 20 (con l’eccezione di Andrea Giudici, che ormai è un UDC onorario), che hanno sostenuto il SÌ al credito per la sperimentazione in Parlamento.

Nessuno si aspettava che Caprara piangesse, ci mancherebbe, ma avrebbe perlomeno potuto aver la decenza di fingersi rammaricato per aver perso una battaglia per l’innovazione scolastica per il quale il suo partito si era schierato. Invece, Bixie trixie, con il cadavere dell’innovazione scolastica che giace ancora caldo a terra, non ha nemmeno il pudore di nascondere la sua gioia al solo pensiero di poter togliere la seggiola del DECS ai socialisti.

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È bene ricordare le modalità dell’avvento di Bertoli alla testa del DECS. Dopo il massacro di Marina Masoni, ultima leader dell’ala liberale del partito, perpetrato nel 2007 – essenzialmente, dai Radicali; dalla Regione, dal Caffè e dal Mattino della domenica – il Destino presentò il conto al PLR nel 2011.

Scesero in lizza Laura Sadis (uscente), Vitta e Morisoli, avversato e detestato da un’ampia fetta del partito sia per la sua linea politica anti-statalista sia per le sue convinzioni religiose. Era all’epoca presidente Gianora.

Vitta (2°) e Morisoli (3°) persero entrambi. Sadis, unica eletta PLR, aveva due possibilità:  1) mantenersi al DFE  oppure  2) prendersi il DECS lasciato da Gendotti.

E scoccò l’ora di Bertoli.

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Nell’articolo, da noi parzialmente citato, il Gas – portale di estrema sinistra molto interessante – sposa in toto la tesi dell’MPS che ipotizza un piano machiavellico di Caprara per colpire e umiliare Bertoli. Leggere attentamente “Polpetta avvelenata”.

Noi amiamo i gialli, ci intrigano e ci eccitano, ci piacciono l’ispettore Derrick e i racconti di Sherlock Holmes. Per completezza, tuttavia, presentiamo l’interpretazione più tradizionale e conformista degli avvenimenti.

I dirigenti del PLR volevano sinceramente che la Scuola che verrà passasse (attori principali: Caprara, Pini e Maristella Polli), assumendo la forma di una vittoria radico-socialista contro la destra.

Il tirammolla sulla “variante” PLR – detta anche “piatto di lenticchie” – poteva essere una banale sceneggiata.

Ma Caprara-Pini-Polli hanno commesso un errore di valutazione enorme. Non hanno individuato né compreso (ed è gente esperta!) la differenza profonda che intercorre tra il voto dei “robotini” e il voto dei cittadini. Dio li ha accecati.

I Quattro Gatti hanno vinto (ma, visto che tutti ormai parlano inglese li chiameremo Four Cats).

I Four Cats hanno stravinto. Sarebbe ora che prendessero coscienza della loro forza e delle loro chance, che non sono piccole. La Scuola porta fortuna ai Four Cats, pensiamo solo alla Civica!

 

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