PIERO MARCHESI, presidente UDC   “La dimostrazione è arrivata proprio domenica a spoglio neppure concluso, quando era però oramai chiara la dinamica del voto. Il PLR con un comunicato stampa, a quanto pare senza neppure interpellare i suoi membri della commissione scolastica, scaricava Bertoli accusandolo del naufragio del progetto. Nemmeno un’ora dopo la chiusura dei seggi il PLR era già sceso dalla barca affondante. Una velocità da far invidia al comandante Schettino, una reazione che ben chiarisce il grado di convinzione del PLR sul progetto posto in votazione.”

* * *

Il presidente UDC, assume un tono scherzoso e (comprensibilmente) se ne approfitta un po’. Ma la questione è anche seria. Se i Quattro Gatti fuori di testa (Bertoli dixit) – Morisoli, Quadri, Siccardi con il sostegno decisivo dei professori Zambelloni e Rigozzi – non avessero lanciato il Referendum, il popolo sarebbe rimasto lì “con il naso in mezzo alla faccia”… e il gioco era fatto.

I vincitori gioiscano. Dei perdenti abbiamo già detto. E tra i perdenti dobbiamo per forza collocare il gruppo parlamentare PLR, capitanato da Alex Farinelli, ormai candidato di punta (eccellente) del partito nella corsa 2019 al Consiglio di Stato. 

Vitta-Farinelli, l’ambizione del partito è esplicita e chiara. Il recupero del secondo seggio è divenuto quasi un’ossessione. Debbono però comprendere che le possibilità teoriche sono tre, una più interessante dell’altra.

Se l’idea-base dei dirigenti del partito è battere la Lega spostando la linea politica a sinistra ed alleandosi con il PS, allora è bene che si segnino in rosso sul loro calepino una data: 23 settembre 2018.

Meditate, gente, meditate – diceva Renzo Arbore.