Apricale. Gli ha sparato all’addome e Nathan, 19 anni, è morto.

Sconvolgente quanto accaduto nell’imperiese, nella città che porta proprio il nome del cinghiale (Aper in latino significa cinghiale): verso le otto del mattino, domenica 30 settembre, il giovane Nathan stava passeggiando nel bosco quando un cacciatore, scambiandolo per un cinghiale (questo è quanto dichiarato agli inquirenti) gli ha sparato, ferendo al braccio e, fatalmente, all’addome.

Vani i tentativi dei soccorsi, Croce Azzurra e Soccorso Alpino, intervenuti tempestivamente sul posto: il giovane è morto nel bosco.

Il cacciatore, 29 anni, ha usato una carabina calibro 300 Winchester magnum, regolarmente detenuta.

In merito alla tragica vicenda è intervenuta anche l’on. Brambilla, presidente del Movimento Animalista: “Abbiamo appena finito di denunciare i danni enormi che la caccia infligge al patrimonio naturale del nostro paese e i rischi inaccettabili cui l’onnipresenza delle doppiette nei boschi e nelle campagne, durante la stagione venatoria, sottopone chi vorrebbe semplicemente godersi, in santa pace, l’aria aperta. L’Italia è un paese fortemente antropizzato, per la caccia non c’è posto: possibile che proprio gli amministratori locali non se ne rendano conto?”