Nella marcia d’avvicinamento alla votazione dei 25 novembre  detta comunemente”contro i giudici stranieri” – pubblichiamo come Pensiero del giorno questa riflessione di Alain Bühler.. 

Lo schieramento di battaglia è il solito, che incomincia a diventare monotono: i “sovranisti” contro l’intero Establishment. Una volta c’erano il PLR, il PPD e il PS. Non erano nulla di magnifico ma… sarebbe bene che ci fossero ancora, E che uno di loro potesse pensarla diversamente da un altro.

L’indipendenza del Paese (che non viene rivendicata come indipendenza assoluta) è un valore grande per il quale vale la pena di battersi. Ma se ci convinciamo in partenza che la battaglia è persa, allora perderemo sicuramente.

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Siamo giunti a questo ora? Non solo i contrari hanno messo sotto processo anticipato ipotetiche e fantasiose future decisioni popolari. Non solo tacciano il Popolo di esser ignorante, xenofobo, razzista, isolazionista, sovranista e chi più ne ha più ne metta, e quindi incapace di reggere le future decisioni del Paese. Non solo non hanno argomenti tangibili, visto che poco o nulla accadrebbe immediatamente dopo il 25 novembre qualora passasse il SÌ. Se chiedi ai detrattori dell’autodeterminazione di citare 5 esempi di accordi internazionali immediatamente caduchi dopo il 25 novembre (sui 600 che citano nella loro campagna) non sanno nemmeno risponderti.

Ora sulla base del processo alle intenzioni citato in precedenza, la giudice svizzera alla Corte europea dei diritti umani Helen Keller asserisce che l’iniziativa era da dichiarare irricevibili e chiudere lì il discorso.

Sia ben chiaro, l’iniziativa è ricevibilissima e, soprattutto, pienamente applicabile. Le dichiarazioni di questa donna sono gravi e inaudite, ma sono lo specchio dell’opinione di Governo, Economia ed Establishment, persone a cui dà fastidio che i cittadini possano mettersi di traverso nei loro progetti. Progetti volti a tutelare gli interessi di pochi rispetto a quelli di molti che vivono la Svizzera ogni giorno, i cittadini svizzeri.

Lo dico chiaramente, non sono sempre d’accordo con le decisioni che prendono i miei concittadini ma le rispetto. Un rispetto che i contrari all’iniziativa nemmeno sanno che cosa sia. Per questo motivo è assolutamente necessario votare Sì all’iniziativa per l’autodeterminazione il prossimo 25 novembre.

Alain Bühler