Quest’anno il Festival ha suscitato alcune polemiche, di cui si ritrova traccia nei media. L’on. Robbiani (Lega) ha subito fatto partire una interrogazione, il presidente del Festival gli ha risposto a stretto giro di posta.

La nostra opinione è, come sempre, moderata. Tutti hanno diritto ad esprimere le loro sensibilità. Importante è la misura. La provocazione e l’incidente nell’immediato “rendono” tantissimo, ma alla lunga possono danneggiare e distruggere. Se il Festival “va all’attacco” dovrà in ogni caso aspettarsi che i suoi “avversari politici” contrattacchino. 

“I diritti umani non non sono di sinistra né di destra. Sono i diritti umani e basta!” mi ha dichiarato fieramente una personalità attiva in politica. Ora io dico, se la cosa fosse più visibile, sarebbe tanto di guadagnato per tutti.

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On. Massimiliano Robbiani

INTERROGAZIONE AL CONSIGLIO DI STATO

Cosa si nasconde dietro al cosiddetto Festival dei diritti umani pagato pure dai contribuenti?

Visto che i signori del cosiddetto “Festival dei diritti umani” abusano dell’etichetta dei diritti umani per fare campagne politiche (propaganda contro l’iniziativa per l’autodeterminazione in votazione il 25 novembre, raccolta di firme per concedere la bandiera svizzera alla nave Aquarius e chissà quante altre iniziative analoghe) non possano continuare a beneficiare del sostegno ufficiale di Confederazione, cantone e città di Lugano. Non si fa politica con i soldi dei contribuenti.

Non dimentichiamoci pure del rapper Italiano che sproloquia su commissione sul centro asilanti di Camorino.

Dopo questa breve premessa, chiedo al lodevole Consiglio di Stato quanto segue:

  • Quanto versa in contributi il Cantone al cosiddetto Festival dei diritti umani?
  • Il Consiglio di Stato è consapevole che di fatto sostiene pure finanziariamente, soldi dei contribuenti, l’iniziativa contro l’autodeterminazione e la raccolta firme per concedere la bandiera svizzera alla nave Aquarius?
  • Il Consiglio di Stato non ritiene opportuno, a questo punto, sospendere qualsiasi contributo a favore del Festival dei diritti umani?

In fede. Massimiliano Robbiani

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LA REPLICA DEL FESTIVAL

In risposta alla interrogazione rivolta dall’on. Massimiliano Robbiani al Consiglio di Stato, Roberto Pomari, Presidente del Film Festival Diritti Umani Lugano precisa:

“Il Festival ospita relatori e invitati che hanno libertà d’espressione e d’opinione. Sotto la loro responsabilità e nel rispetto dei valori di cui il Festival si fa portavoce sono liberi di rilasciare dichiarazioni e opinioni riguardanti i temi di attualità”

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Su proposta dell’on. Morena Ferrari Gamba, consiigliera comunale a Lugano e vice presidente della sezione PLR, (proposta da noi subito con piacere ed interesse accettata)  abbiamo intervistato il direttore del Festival Antonio Prata.