epa02310452 A worker tends to cannabis plants at a growing facility for the Tikun Olam company near the northern Israeli town of Safed on 31 August 2010. In conjunction with Israel's Health Ministry, the company currently distributes cannabis or Marijuana for medicinal purposes to over 1,800 people to help relieve pain caused by various health conditions. EPA/ABIR SULTAN ISRAEL OUT

La legalizzazione della marijuana è senza ombra di dubbio un tema caldo: alcuni paesi ancora si rifiutano di rendere legale la cannabis, ma l’uso medico sostanza è oggetto discussione un po’ ovunque. Il Canada, dopo 95 anni di proibizione, è diventato il secondo paese al mondo e l’unico membro del G7 a legalizzare il farmaco per uso ricreativo. Ora la si può coltivare in casa o acquistare.

Un esperimento per gli effetti della libera vendita e un banco di prova per il premier Justin Trudeau. Le azioni delle compagnie canadesi di cannabis sono aumentate vertiginosamente nella scorsa settimana. Mentre alcuni stanno organizzando feste per la nuova libertà, altri si stanno concentrando sul dollaro verde.

Secondo Deloitte, la prima azienda al mondo di servizi di consulenza e revisione, il mercato della cannabis legale potrebbe superare in Canada i 6 miliardi di dollari nel 2019, con un massimo di 4,4 miliardi provenienti dal mercato ricreativo legale e fino a 1,8 miliardi dalle vendite mediche. Questa “follia” ha coinvolto Wall Street con miliardi di dollari che sono stati versati in azioni negli ultimi mesi, nonostante alcuni esperti avvertano che potrebbe finire in una bolla finanziaria. In molti però sono disposti a correre il rischio, viste le possibilità di guadagni vertiginosi.

Le stime globali che affermano che il mercato mondiale della cannabis medica legale potrebbe valere più di 50 miliardi di dollari, si stanno dimostrando alettanti anche per i narcotrafficanti nel sud-est asiatico, che potrebbero apprezzare i possibili guadagni provenienti dall’insufficienza dell’approvvigionamento.

La Thailandia, ad esempio, incentivata dal Canada, potrebbe legalizzare la marijuana entro il prossimo anno, in quanto potenziale leader mondiale nel settore dell’esportazione della cannabis medica. La pianta infatti trova terreno estremamente feritile in Thailandia.

Anche la Malesia, che tradizionalmente utilizza la pena capitale per alcuni reati di traffico di droga, ha preso in considerazione il mercato della cannabis medica. Quest’anno la decisione del governo di condannare a morte un ragazzo di 29 anni è stata accolta con sdegno dalla popolazione malese, e ha riacceso il dibattito sull’uso della droga per cure mediche.

È evidente che i leader dei due paesi asiatici non sono ciechi rispetto ai benefici economici di un mercato della cannabis strettamente controllato dallo stato. I costi di produzione più bassi e il clima tropicale durante tutto l’anno potrebbero rendere entrambi i paesi un richiamo per gli investitori. Dunque il raccolto di cannabis in Canada ha evidenziato quanto fertile possa essere il settore. Altri paesi si prepareranno per la semina.