Sono iniziati ufficialmente i lavori per la nuova centrale idroelettrica del Ritom, il principale progetto energetico degli ultimi 50 anni in Ticino e uno dei più importanti investimenti delle FFS a sud delle Alpi. La cerimonia di inaugurazione del cantiere si è svolta questa mattina a Quinto. La futura centrale è un importante avanzamento per la strategia energetica delle FFS e del Cantone Ticino e un importante passo avanti per la sostenibilità e per la politica energetica della Confederazione. L’investimento complessivo previsto è di circa 250 milioni di franchi. La nuova centrale è frutto dell’intensa collaborazione tra le FFS, il Cantone Ticino, l’Azienda Elettrica Ticinese (AET), i Comuni e gli enti coinvolti.

A Quinto, oggi, con una breve cerimonia, è stato dato il primo colpo di piccone per la nuova centrale del Ritom: un momento simbolico che sottolinea l’ottima collaborazione tra le FFS e il Cantone Ticino. Presenti il Presidente del Consiglio di Stato e Direttore del Dipartimento del territorio, Claudio Zali, il Consigliere di Stato e Direttore del Dipartimento delle finanze e dell’economia, Christian Vitta, i Sindaci di Airolo e Quinto, Franco Pedrini e Valerio Jelmini, il Presidente della Ritom SA, Beat Deuber, e il CEO delle FFS Andreas Meyer. A futura memoria della giornata è stata sotterrata una scatola del tempo, contenente i tre quotidiani ticinesi del giorno e un documento sottoscritto dai presenti, su cui sono riportati i principali dati del progetto. La scatola troverà posto nelle fondamenta della nuova centrale.

L’ammontare degli investimenti previsti è di circa 250 milioni di franchi. L’impianto di nuova generazione può inoltre essere considerato un’opera esemplare da un punto di vista ambientale, ha affermato il Consigliere di Stato Claudio Zali, «una sintesi tra le esigenze di approvvigionamento di energia e di tutela ambientale». Il potenziamento non implicherà alcun ampliamento del bacino e offrirà l’opportunità di realizzare numerosi interventi di risanamento e di valorizzazione paesaggistica e naturalistica. Primo tra tutti, la realizzazione di un bacino di demodulazione di 100’000 m3 in grado di regolare la restituzione delle acque nel fiume Ticino.

LA CENTRALE IN BREVE

Il progetto prevede l’installazione di due turbine da 60 MW di potenza l’una: la prima sarà accoppiata a un generatore da 16.7 Hz per l’approvvigionamento della rete ferroviaria di FFS, mentre la seconda muoverà un generatore da 50 Hz per l’approvvigionamento della rete cantonale di AET. Un convertitore di frequenza permetterà di collegare le due reti, garantendo la massima flessibilità d’esercizio. L’impianto sarà infine dotato di una pompa da 60 MW, che consentirà di ottimizzare l’accumulazione di acqua nel Lago Ritom e nel bacino di Airolo di AET.