Milano locomotiva del Paese non solo per produzione manufatturiera, finanza, sanità, moda, turismo, export, shopping e quant’altro, ma soprattutto per cultura. Il capoluogo lombardo è il crogiolo dove si fondono studi, ricerche, analisi, come confermano due tra le più recenti iniziative: Scuola di Politiche e Domus Forum.

La “Scuola di Politiche” è stata fondata da Enrico Letta, già presidente del Consiglio, oggi al vertice di numerosi think tank di politica internazionale che ha aperto il Corso 2019 a Milano, citta’ destinata a diventare l’hub europeo e internazionale di formazione di una nuova classe dirigente europea.

Perché Milano? Per le sue eccellenze presenti nel sistema accademico, economico e civico. “E’ una delle città più ammirate al mondo” ha detto con comprensibile orgoglio il sindaco Giuseppe Sala “che unisce armonicamente i valori della solidarietà e dell’integrazione con i valori della modernità:lavoro, mobilità, cultura”.

Una città di dimensioni più ridotte di metropoli quali Londra, Berlino, Parigi, ma con le quali compete. Come èrisultato alla prima edizione di Domusforum, promossa dalla rivista di architettura Domus fondata novant’anni fa proprio a Milano da Gio Ponti, che intende diventare un appuntamento annuale per far incontrare, dialogare e confrontare il mondo dell’architettura con quello della politica, dell’economia, della sociologia, dell’urbanistica e delle altre scienze coinvolte.

Le ragioni della competitività di Milano – è stato detto – stanno nella sua doppia natura. Ha una straordinaria capacità di innovazione e un’intelligenza per attrarre competenze, talenti, sguardi nuovi sul mondo. La sua economia è da umanesimo industriale o da cultura politecnica, scienza, ricerca, tradizione. Potremmo dire che nell’epoca dell’economia digitale, Milano resta una città industriale e contemporaneamente è una città delle nuove scienze, della qualità della vita, delle relazioni internazionali. Che comunque abbina alle eccellenze anche punti deboli quali sacche di povertà, disoccupazione giovanile e fragilità degli anziani. Una scommessa da risolvere nel progetto di Milano 2030.

Milano locomotiva del Paese, abbiamo detto. Deve correre. Ma devono correre anche i vagoni che la seguono, se non vogliono frenarla.

Achille Colombo Clerici