“FAI LA COSA GIUSTA”

Un giornalista italiano e la sua pratica quotidiana, il suo modo di vedere il mondo al Festival dello Yoga di Milano. Un modo semplice e chiaro di trasmettere un sapere antico parlando in modo chiaro e conciso su come orientarsi nel mondo di oggi attraverso sei consigli buddisti. Ecco come nasce “Fai la Cosa Giusta” di Stefano Bettera presentato al Festival dello Yoga di Milano, ed edito dalla Morellini Editore e Joga Journal.

Stefano Davide Bettera, vice presidente della European Buddhist Union ha colto tanti riferimenti da diverse citazioni e libri offendoli al pubblico in modo divertente ed accattivante. Invogliando il lettore in esercizi e scoperte per scoprire “se stessi”. Ma la divulgazione di un pensiero laico buddista è possibile? Pare di si. Tanto che il libro, anche dopo una semplice lettura veloce, porta al desiderio di provare almeno una meditazione proposta senza porsi il problema di come “fare” per meditare. Ecco come si propone questo secondo libro dell’autore (dopo il felice caso editoriale di “Felice come un Buddha”), che propone la vita non come una guerra da intraprendere, ma un viaggio da esplorare. Come ha commentato Niccolo Branca la pratica come “una armonia da far sbocciare. Allora si comincia a sentire con i propri sensi a vedere con la mente libera, a riconoscere l’interconnessione che ci lega a tutto ciò che vive, consapevoli di ogni nostra singola azione, nel rispetto di tutte le persone e dell’ambiente” . Un modo appunto per scoprirsi “interconnessi con se stessi” e simpatico ed interessante. Vivere in modo consapevole, convivere con le proprie emozioni. La pratica dell’attenzione che si sviluppa in ciò che si è alla scoperta del “paramita”. La cura e la consapevolezza come rispetto reciproco e che spesso conducono fuori dalla confusione, verso la saggezza e l’idea della felicità stessa. Dire “si” alla vita, capire che è quello che si sta vivendo nel qui ed ora. Proprio perchè la generosità aiuta ad aprire il cuore.

Attraverso approfondimenti e meditazioni, il libro sviluppa la virtù attraverso il concetto dell’etica. Smettere di ragionare per pregiudizi, ma per “compassione”, iniziando a dire “si” per non perdere troppe volte la strada.

Dall’entusiasmo alla concentrazione. Una narrazione che non è saggio che aiuta a sviluppare la pazienza e la capacità di accettare l’imprevisto come essenza , una “via” per cercare , come recita il libro “[…]il proprio orizzonte giorno dopo giorno. E l’energia, l’ironia e l’impegno sono le qualità fondamentali per percorrerlo in modo efficace. Queste sono le paramita del Buddhismo”.

Modelli per cercare il proprio orizzonte, il libro sviluppa sei “percorsi guida” per il mondo di oggi.

Non a caso è stato presentato al Festival dello Yoga di Milano che quest’anno aveva come tema “conosci te stesso”, al fine di offrire un esempio, tipicamente italiano ma con spirito internazionale, di creare le condizioni per un “fiorire esistenziale! in un assaggio di come sviluppare il proprio “esseri umani”. Concludendo, volendo dare una fotografia di una pratica, come recita la presentazione “sorridendo, come sorrideva il Buddha, e seguendo le sue indicazioni, possiamo cambiare prospettiva e trovare gioia ed entusiasmo ogni giorno”. Buddisti occidentali? Forse. Ma con l’attenzione a voler essere forse semplicemente uomini.

Cristina T. Chiochia