Armato con un fucile d’assalto AR-15 e con tre pistole, l’assalitore identificato come Robert D. Bowers, ha aperto il fuoco all’interno di una sinagoga di Pittsburgh sabato mattina, urlando insulti antisemiti, uccidendo 11 congregati e ferendo sei persone tra cui quattro agenti di polizia.

Con una furia mortale contro la comunità ebraica, Bowers, 46enne, si è precipitato verso le 9.30 del mattino nella Congregazione “The Tree of Life”, che risale al 1864, dove i fedeli erano riuniti in stanze separate per celebrare la loro fede, ed ha sparato per diversi minuti. Raggiunto in seguito da agenti di polizia della SWAT armati di fucile e con equipaggiamento tattico, si è ritirato all’interno della sinagoga barricandosi in una stanza del terzo piano. Dopo aver avuto qualche scambio di colpi di arma da fuoco con gli agenti della polizia, rimanendo ferito, si è finalmente arreso.

Bowers, che non aveva mai avuto precedenti penali, è accusato ora di 29 reati, compreso il crimine d’odio, l’ostruzione al libero esercizio delle credenze religiose e uso di arma da fuoco per commettere un omicidio, oltre a 11 capi di omicidio criminale, 6 capi di aggressione aggravata e 13 capi di intimidazione etnica.

L’attacco di sabato mattina, in una giornata silenziosa e piovigginosa, ha colpito al cuore della comunità ebraica della città, nel verdeggiante quartiere di Squirrel Hill che ospita diverse sinagoghe, mentre veniva celebrata la nascita di un bambino. Fortunatamente nessun bambino risulta essere tra le vittime.

Questo attacco arriva nel mezzo di un’amara stagione elettorale e sullo sfondo di quella che sembra un’ondata di discorsi e crimini dettati dall’odio che si sta generando in tutta l’America che sta portando ad un senso di disagio nazionale per questa retorica politica sempre più ostile.

I critici del presidente Trump sostengono che in parte è da incolpare i recenti atti di violenza che stanno suscitando il violento nazionalismo. È aumentata infatti la preoccupazione per l’immigrazione clandestina che nell’ultimo decennio ha visto aumentare i crimini di odio.

Secondo un rapporto rilasciato quest’anno dalla “Anti-Defamation League”, un’organizzazione ebraica internazionale non governativa, il numero degli episodi antisemiti segnalato nei soli Stati Uniti è salito del 57% nel 2017, il più grande aumento in un solo anno da quando l’organizzazione ha iniziato a seguire tali crimini nel 1979.

Trump, come nel suo solito, rivolgendosi ai giornalisti ha dichiarato: “È una cosa terribile quello che sta accadendo con l’odio nel nostro paese e francamente in tutto il mondo. Qualcosa deve essere fatto. Se la sinagoga avesse avuto qualche forma di protezione, allora avrebbe potuto essere una situazione diversa”, ha aggiunto.

Robert Jones, agente speciale dell’FBI in carica a Pittsburgh, l’ha definita come la scena più orribile del crimine vista in 22 anni di carriera. La sinagoga era nel bel mezzo di una funzione religiosa pacifica quando i congregati sono stati uccisi brutalmente e semplicemente per la loro fede.

I leader americani e di tutto il modo hanno condannato l’attacco. Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha fatto sapere di essere affranto e inorridito e che tutto il popolo di Israele è addolorato con le famiglie dei fedeli uccisi.

È la terza volta in tre anni che qualcuno spara in una casa di culto religioso negli Stati Uniti. Lo scorso novembre, un sicario ha ucciso 26 fedeli in una chiesa a Sutherland Springs nel Texas, e 9 persone sono state uccise nel 2015 in una chiesa a Charleston nella Carolina del Sud.

Robert D. Bowers aveva 21 pistole registrate a suo nome, e aveva pubblicato sui social opinioni antisemite dettate dal suo forte odio. Qualche ora prima dell’attacco, sul suo account aveva scritto: “L’organizzazione ebraica HIAS ama portare invasori che uccidono il nostro popolo. Non posso stare a guardare mentre il mio popolo viene massacrato”