Raoul Ghisletta e Carlo Lepori   Giovedì 18 ottobre 2018 si è tenuta la giornata europea della lotta contro la tratta di esseri umani: in Svizzera si stimano a 1’500 le persone vittime della schiavitù moderna, ma la cifra è largamente sottostimata secondo Amnesty International. I 2/3 di queste vittime sono schiavi moderni obbligati a lavorare nelle economie domestiche e in alcuni altri settori economici; 1/3 sono vittime della prostituzione.

Nelle economie domestiche le schiave moderne lavorano tutto il giorno, senza quasi poter uscire di casa e con remunerazioni bassissime. I controlli dei sindacati e dell’Ispettorato del lavoro sono ovviamente molto limitati e fondati su segnalazioni puntuali.

La RTS ha raccolto ad esempio la testimonianza di una vittima: Marie (prénom d’emprunt), une victime d’esclavage moderne à Genève, a accepté de raconter le calvaire qu’elle a vécu à la RTS. Lorsqu’elle était jeune fille au pair, elle travaillait plus de seize heures par jour et n’avait le droit ni à des week-ends, ni à des vacances. “Je n’avais pas le droit de sortir sans autorisation”. “J’étais femme de ménage, je préparais à manger, je repassais les habits et je préparais les sacs des enfants. Je n’avais pas le droit de sortir sans autorisation et ils m’insultaient. J’étais payée entre 100 et 200 francs par mois” -raconte Marie.  Aujourd’hui jeune mère de famille, elle n’est plus l’adolescente perdue et exploitée qu’elle était lorsque elle a quitté l’Afrique pour devenir jeune fille au pair en Suisse. Après cinq ans, elle a eu le courage de s’enfuir après avoir appelé une travailleuse sociale rencontrée quelques semaines plus tôt. “Je voulais partir depuis longtemps mais je ne savais pas comment faire, je ne connaissais personne et je ne parlais même pas la langue. Dès que j’ai quitté la maison, j’ai eu un soulagement. Je n’imaginais pas que j’allais tomber dans une telle situation. Je ne savais même pas que ça existait en Suisse, je ne m’attendais pas à ça ici” – confie Marie.

È noto che a Ginevra e in Ticino è stato creato un gruppo di polizia specializzato nella lotta contro la tratta di essere umani e che esistono collaborazioni con associazioni: in Ticino c’è l’Associazione MayDay, vedi risposta del Consiglio di Stato del 2008 all’interrogazione di Pelin Kandemir Bordoli n.19.08. MayDay ha avviato in particolare una campagna di sensibilizzazione della popolazione tramite un bus informativo lo scorso mese di aprile.

Chiediamo quindi al lodevole Consiglio di Stato:

  1. Può fornire delle indicazioni relative al numero di schiave moderne presenti nelle case ticinesi?
  2. Come intende affrontare il tema specifico delle schiave moderne presenti nelle economie domestiche ticinesi?
  3. Intende sviluppare in questo ambito una maggiore collaborazione con i Comuni, visto la loro maggiore prossimità al problema?
  4. Intende rafforzare le misure di protezione delle vittime, in particolare quando denunciano i padroni di casa che le hanno sfruttate?
  5. Come intende partecipare all’attuazione del secondo Piano nazionale della lotta contro la tratta di essere umani (2020)?

Raoul Ghisletta e Carlo Lepori, granconsiglieri PS