Un edificio di sei piani è crollato lunedì mattina nella parte vecchia di Marsiglia, al numero 65 di rue d’Aubagne, nella famosa zona di Noailles.

Un centinaio di vigili del fuoco e poliziotti sono ancora sul posto per cercare possibili superstiti. Ad oggi il bilancio è di quattro corpi senza vita rimasti sotto le macerie, due uomini e due donne, e due passanti feriti durante il crollo. In totale, secondo il procuratore della città, Xavier Tarabeux, potrebbero essere state sepolte sotto le macerie da 5 a 8 persone. La ricerca continua ma il ministro dell’Interno Christophe Castaner, si dice preoccupato. Le operazioni di salvataggio condotte sotto la pioggia sono meticolose e delicate ed eseguite per la maggior parte dei casi manualmente. È necessario che le operazioni venfano svolte lentamente per non ferire potenziali sopravvissuti.

Il sindaco ha dichiarato ai giornalisti che l’edificio era pericolante e che era stato emesso un ordine di evacuazione, ma ha anche ammesso che potrebbero esserci stati degli abusivi che vivevano lì. Diversamente dal sindaco della città, il ministro Castaner ha affermato che non vi era alcuna decisione di evacuazione per l’edificio numero 65.

A Marsiglia esistono circa 6 mila proprietà in uno stato fatiscente. L’edificio crollato ha subito un controllo tecnico il 18 ottobre scorso ed erano state sollevate preoccupazioni sul suo stato.

Renaud Muselier, presidente della regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra, ha dichiarato che le squadre lavorano senza sosta nella speranza di trovare ancora qualcuno in vita negli spazi respiratori che si sono creati. L’edificio numero 63, di proprietà del comune, era abbandonato da tempo e apparentemente vuoto. Si pensa che sia caduto per primo abbattendo l’edificio numero 65, che era occupato, e in parte danneggiando l’edificio numero 67 che i servizi dell’antincendio sono stati costretti ad abbattere completamente. “Il rischio è che sia come un castello di carte. Era un edificio fatiscente ma c’erano inquilini”, ha detto Muselier.

Sophie, una studentessa di filosofia di 25 anni che viveva in uno degli edifici distrutti, era rimasta con i suoi genitori la notte prima del crollo. “Per diversi giorni le porte di diversi appartamenti non si chiudevano o avevano difficoltà a chiudersi, compresa la mia. Ho avuto paura di rimanere imprigionata a casa con la porta bloccata”, ha dichiarato alle agenzie di stampa.

Nove dei dieci appartamenti erano occupati. “Il pavimento di un appartamento al primo piano era crollato e pezzi di muratura stavano cadendo dalla facciata”, ha detto Laurence Coriat, un professore universitario in pensione che possedeva un appartamento, affermando inoltre che esiste un rapporto che dichiara che l’edificio era stato costruito sulla sabbia e che le fondamenta non erano buone.

Mason, un inquilino che si è trasferito a Londra, ha dichiarato alla stampa: “I problemi sono iniziati nel 2006 quando sono apparse grandi crepe nelle mura esterne al punto che siamo stati costretti a montare telai in legno per supportare le finestre”. Basta vedere le immagini di Google Street View per capire lo stato dei due edifici prima del crollo.

Una dichiarazione del consiglio comunale di Marsiglia del 6 novembre 2008 aveva emesso un avviso di pericolo per l’edificio numero 63 ed è stato bloccato per impedirne l’accesso. Anche se al momento l’attenzione è focalizzata sulla ricerca delle persone sotto le macerie, i responsabili delle negligenze che hanno portato alla tragedia dovranno sicuramente risponderne.

Julien Ruas, un assistente vigile del fuoco e responsabile dei rischi urbani della città che solo ieri mattina ha ricevuto più di trenta reclami da parte di alcuni cittadini, ha ricordato come i fiduciari amministratori degli immobili hanno la responsabilità di verificare che gli edifici siano ben mantenuti e che vengano eseguiti i lavori necessari, compresi l’isolamento e l’impermeabilizzazione.

Il ministro degli alloggi, Julien Denormandie, ha dichiarato che in otto mesi di lavoro sono stati identificati in tutta la Francia 690 grandi condomini e 50 mila case in uno stato molto allarmante. 130 di loro hanno la priorità, tra cui Parc Corot a Marsiglia.

In una sua dichiarazione si è spinto oltre affermando che devono essere accelerate le procedure per combattere i cosiddetti “mercanti del sonno”, ovvero i proprietari che sono insolventi per i lavori di ristrutturazione costringendoli a metter mano nel portafoglio confiscando le loro proprietà. Ha giurato battaglia a coloro che definisce “mercanti della miseria” e ha annunciato un decreto per mettere a disposizione un budget di 10 miliardi di euro per la ristrutturazione urbana in Francia, e il controllo di contratti di affitto adempienti con le leggi sulla sicurezza.