Con le risposte dei direttori di sede interpellati dal quotidiano gratuito 20 minuti in merito all’insegnamento obbligatorio del salmo svizzero nelle scuole dell’obbligo, il sospetto che il Consigliere di Stato Manuele Bertoli e i suoi funzionari non sappiano cosa succede nelle scuole del Cantone, è divenuto realtà.

La smentita dell’insegnamento obbligatorio del Salmo svizzero, così come disposto dal legislativo cantonale su proposta dell’allora Gran Consigliere Marco Chiesa e contrariamente a quanto garantito nelle risposte all’interrogazione del 31 luglio 2018 del deputato Tiziano Galeazzi, dimostra nuovamente la superficialità del Consigliere di Stato socialista. In maniera sprezzante liquida in un’oretta le interrogazioni che lo disturbano o che non gli interessano per poi essere clamorosamente sconfessato dai suoi stessi direttori di sede.

Caro Consigliere di Stato, la legge si applica e non la si interpreta in funzione delle ideologie politiche di riferimento. Se non si è in grado di assicurare un compito così semplice, richiesto dal Parlamento, vien da chiedersi chi sta attualmente governando la scuola ticinese. Vogliamo ben sperare che questa figuraccia istituzionale e personale, contribuisca a far sì che il Consigliere di Stato prenda in futuro seriamente in considerazione le richieste del legislativo e gli obblighi che derivano dalle sue scelte.

Ora ci attendiamo risposte serie e documentate dal Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello Sport.

UDC Ticino