Il Comitato cantonale del PPD ha votato ieri sera a scrutinio segreto per designare i 5 candidati del partito al Consiglio di Stato.

Popolari democratici al “Fiore di pietra”. Dal sito del partito

Il risultato è stato il seguente.

Votanti:  255

De Rosa  222

Zumthor  202

Frapolli  194

Beltraminelli  177

Rossi  176

Bacchetta Cattori  104

* * *

Il Comitato cantonale ha dunque avuto l’ultima parola nella travagliata composizione della lista, nell’ “annus horribilis” del PPD. Che dire?

  • Il PPD ha giocato la carta della trasparenza assoluta (e in questo noi vediamo la mano e lo stile del presidente Dadò). Trasparenza assoluta che ha assunto ieri sera – difficilmente saremo smentiti – aspetti imbarazzanti. 
  • La “lista Passalia”, che era parsa (anche a noi) bizzarra e inconsistente, ha mostrato, alla prova dei fatti, una inattesa solidità. Ne diamo atto al presidente della Commissione cerca.
  • Il Partito (che non è, sia chiaro, l’elettorato) ha scelto la sua strada, e lo ha fatto in modo netto. Il voto è stato segreto (non si poteva fare diversamente se si voleva un voto libero) e il risultato è stato reso noto a tutti.
  • Il danno enorme che il consigliere di Stato Beltraminelli (trattato giustamente o ingiustamente, non è la nostra opinione quella che conta) ha subíto nel corso di quasi due anni di pena è sotto gli occhi di tutti.
  • Il voto di ieri è significativo e pesante, ma il titolo scelto dal Corriere per la sua prima pagina ci ha lasciato francamente perplessi. Non è una bugia, ma nemmeno la verità.
  • Una parola sugli ultimi della fila. Il quinto posto dell’avvocato Rossi (che molti considerano un instancabile lobbista pro UE) non è, a nostro avviso, un giudizio sulla persona bensì un “colpo di freno” a una follia rinunciataria, che ci pervade un po’ tutti. “Siamo piccoli, siamo nulli, dobbiamo inchinarci, dobbiamo arrenderci, dobbiamo servire…”. Un “correttivo” in questo senso (smarcandosi da altri grandi partiti “borghesi”) potrebbe rafforzare le chance democristiane di salvare la pelle.
  • Infine, il debole risultato ottenuto da Bacchetta Cattori chiude mestamente la “rivolta degli ex presidenti”, il primo fermato dal medico, il secondo dal partito stesso.

Forse una parola si potrebbe spendere per il “timing” (il timing è terribilmente importante in politica). Poco tempo fa, forse l’altroieri, il Procuratore generale ha annunciato il Non luogo a procedere per Blotti, Scheurer, Grillo e Sansonetti. Quel Sansonetti che mi disse, guardandomi dritto negli occhi “Io sono innocente”. Gli risposi: “Amico, non la posso assolvere io”.

Ora manca (e manca da una vita) la Commissione parlamentare d’inchiesta, che doveva chiudere i suoi lavori “entro giugno”. Siamo stati a Dalpe, siamo stati a Locarno, siamo stati in Francia. Una lunga, splendida estate ha ceduto, lottando coi denti, all’inverno, che ora ci fa compagnia.

Sarà un’elezione dura e appassionante. Riserverà sorprese? Noi lo crediamo e, ancor più, lo speriamo.

* * *

ULTIMA NOTIZIA. Elia Frapolli ha rassegnato le dimissioni dalla carica di direttore di Ticino Turismo.